Sono 4 le università italiane considerate tra le migliori che compaiono nella classifica ‘QS World University Rankings: Europe’, che ha valutato 684 università di 43 Paesi europei. Sono 51 gli atenei italiano in classifica: nessuno tra i top 10. Le prime quattro in assoluto sono il Politecnico di Zurigo, l’Imperial College di Londra, Oxford e Cambridge. La prima università italiana, al 38esimo posto, è il Politecnico di Milano. Segue l’Alma Mater Studiorum di Bologna, al 48esimo posto; La Sapienza di Roma al 66esimo e l’Università di Padova all’87esimo posto.
L’Università Vita-Salute San Raffaele raggiunge l’ottavo posto nella classifica Papers per Faculty, che valuta la produttività della ricerca. È seguita dal Politecnico di Bari al 12° posto. Tra i primi 30 troviamo il Politecnico di Torino al 25° posto e l’Università di Pavia al 28°. Completano la lista delle università italiane tra le prime 50 l’Università di Napoli – Federico II, la Sapienza Università di Roma, il Politecnico di Milano, l’Università di Firenze e l’Università di Roma “Tor Vergata”. Altre 19 università italiane rientrano nella top 100, per un totale di 28. L’Università Vita-Salute San Raffaele è in testa alla classifica nazionale delle citazioni per articolo, che misura l’impatto della ricerca prodotta, con il 41° posto. la migliore università italiana è l’Università di Brescia, che si piazza al 137° posto.
L’Università Vita-Salute San Raffaele è anche la prima università italiana per rapporto docenti/studenti, al 56° posto, seguita dal Politecnico di Bari all’86°. Il Politecnico di Milano è tra le prime 20 università europee per la sua reputazione tra i datori di lavoro, posizionandosi al 18° posto per ”Employer Reputation”. L’Università di Bologna è la migliore, al 52° posto, seguita dal Politecnico di Torino al 53° posto, dalla Sapienza al 57° e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore al 92°, l’ultima università italiana tra le prime 100 in questo indicatore chiave. Le università italiane hanno registrato un miglioramento significativo nella Reputazione dei datori di lavoro, con il 65% che ha migliorato la propria posizione nell’indicatore, comprese tutte quelle classificate tra le prime 200, tranne una. Il Politecnico di Milano ottiene anche il miglior piazzamento nazionale per la percentuale di studenti internazionali, posizionandosi al 132° posto a livello regionale, e per l’indicatore Scambio Studenti in Entrata, posizionandosi al 33° posto a livello europeo. la Sapienza – Università di Roma è l’università italiana più considerata dagli accademici internazionali, con un 16° posto in questo indicatore chiave. L’Università di Bologna è l’altra università nazionale ad entrare nella top 20, posizionandosi al 17° posto. Segue il Politecnico di Milano, al 27° posto. L’Università di Padova completa la top 50, posizionandosi al 46° posto. Tra le prime 100 troviamo l’Università di Torino (83°), l’Università di Pisa (85a) e il Politecnico di Torino (86°). la Sapienza – Università di Roma è anche la prima università italiana nell’indicatore dei risultati occupazionali, con il 27° posto, a testimonianza della popolarità dei propri laureati tra i datori di lavoro. Le altre università italiane tra le prime 100 seguono a distanza, con Bologna al 79° posto, il Politecnico di Milano all’83° e l’Università di Torino all’87°. L’Università di Bologna entra nella top 50 per la Sostenibilità, raggiungendo la 49a posizione, un riconoscimento del suo impegno nell’insegnamento, nella ricerca e nell’implementazione di pratiche sostenibili.
L’Università di Padova è l’altra università italiana a comparire tra le prime 50 in questo obiettivo di performance. Altre sette università entrano nella top 100: Università di Torino, Politecnico di Torino, Università di Milano, Università di Firenze, Ca’ Foscari – Università di Venezia, Politecnico di Milano e Sapienza – Università di Roma. la Sapienza – Università di Roma è in testa alla classifica nazionale della Rete Internazionale della Ricerca, con il 28° posto, seguita dall’Università di Bologna al 38°. L’Università di Padova ha mancato di poco la top 50, piazzandosi al 52° posto in questo indicatore. la seconda edizione del Qs World University Rankings: Europe, sottolinea Ben Sowter, vicepresidente senior di Qs, “conferma i punti di forza dell’Italia nella produttività della ricerca e nella collaborazione, evidenziando la dedizione delle università del Paese all’attuazione dell’agenda della sostenibilità. Sottolinea inoltre la forte mobilità studentesca e le partnership di scambio stabilite dalle università locali con le loro controparti internazionali. la classifica evidenzia aree di miglioramento, in particolare l’internazionalizzazione del corpo docente e studentesco e la preparazione al lavoro dei laureati, con alcune eccezioni e performance eccellenti. Al di là dei primi tre atenei italiani, si registrano molti risultati eccellenti, in particolare da parte dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dell’Università Vita-Salute San Raffaele, che si posizionano tra i primi 10 nei in tre indicatori chiavi rispettivamente”.