Il lungo addio a Paolo Villaggio è iniziato questa mattina nella Sala della Protomoteca del Campidoglio dove è stata allestita la camera ardente fino alle 16.30. Figli, amici e parenti, ma anche personalità politiche del mondo dello spettacolo e della cultura, tutti a rendere omaggio alla bara posta al centro della sala, attorno tanti mazzi di fiori colorati, rose bianche, corone e un cartoncino a forma di nuvola, con su scritto, “lassù non pioverà più”. Presenti tantissimi giornalisti e fotografi. “Mio padre non era una persona comune, nel bene e nel male”, ha ricordato il figlio. “Io ho avuto la fortuna di stare con lui negli ultimi anni che ha lavorato, e gli facevo da agente, accompagnatore e figlio. Non è stato facile ma adesso pagherei per stare un altro giorno con lui. Mio padre avrebbe voluto proprio questo: l’amore della gente, infatti, lui diceva ‘che la più grande sfortuna è morire durante i mondiali, perché non mi si filerebbe nessuno’. Dopo la cerimonia laica alla casa del cinema, credo – ha concluso – che mio padre torni a Genova, vicino ai suoi genitori”.
A dare l’ultimo saluto all’attore comico anche il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini, “Un grande intellettuale. – ha detto il ministro – Naturalmente tutti noi lo ricordiamo per le grandi interpretazioni di Fantozzi, ma in realtà Villaggio è stato molte cose. Villaggio è entrato in modo ironico e intelligente nelle nostre vite, e sta entrando anche nelle vite delle nuove generazioni. Questo segna la grandezza del personaggio”. Alle 18.30 il feretro sarà portato nel cuore di Villa Borghese, alla casa del Cinema, presso il Teatro all’aperto Ettore Scola, dove si terrà una cerimonia laica.
L’attore Lino Banfi è giunto alla Camera ardente allestita nella Sala della Protomoteca del Campidoglio, per rendere omaggio a Paolo Villaggio. “Ho girato tanti film con lui – ha ricordato l’attore – Era una bella maschera e questo lo dobbiamo ammettere tutti, colleghi e non colleghi. Lascerà un segno indelebile nel mondo del cinema. Devo dire che non è stato mai invidioso dei colleghi. A differenza nostra, che eravamo più cialtroni – racconta ancora Banfi – lui era più intellettuale, aveva più studi, esperienza di partiti, di politica. Ho tanti ricordi”.
Alla camera ardente allestita in Campidoglio, sono giunti in forma privata per dare l’ultimo saluto all’attore comico Paolo Villaggio, anche Beppe Grillo e Davide Casaleggio. “Beppe è stato gentile. Mi ha detto che gli dispiaceva e io gli ho detto mi raccomando perché confido in voi. Anche mio padre confidava in loro. Ultimamente gli piacevano tanto i 5 Stelle come piacciono a me, purtroppo non sono capaci in tante cose ma quelli capaci ci hanno lasciato quello che sappiamo tutti”. Cosi il figlio di Paolo Villaggio, Pierfrancesco, racconta ai cronisti presenti alla camera ardente, l’incontro con Beppe Grillo e Davide Casaleggio.






