Inarrestabile Vittorio. In queste giornate di inizio dicembre Sgarbi si è già preso il palco del Teatro Argentina per la presentazione-show del suo libro ‘Raffaello, un Dio mortale’, con l’introduzione di Paolo Di Paolo e la compagna di sempre, Sabrina Colle, al podio per il reading delle pagine cruciali del saggio. Archiviato l’evento, ecco un altro appuntamento teatrale, questa volta sul palcoscenico dell’Olimpico di piazza gentile da Fabriano, dove debutta l’8 dicembre, protagonista assoluto dello spettacolo ‘Dante, Giotto e l’Amore’, l’ennesima occasione per il critico d’arte, saggista, intellettuale, politico, di dare libero sfogo alla sua passione per i grandi dell’arte.
La pièce nasce da un’idea di Sabrina Colle e ha il sapore del sequel: tutto ebbe inizio nel 2015 con l’esordio di Sgarbi al Festival ‘La Versiliana’ con lo spettacolo ‘Caravaggio’, un viaggio nelle ‘viscere’ artistiche e sociali del Merisi. L’esperienza ispirò i successivi happening dedicati a Michelangelo, Leonardo e Raffaello, performance che hanno la missione di mettere in evidenza come gli artisti antecedenti al nostro secolo abbiano inciso nel nostro modo di percepire il quotidiano. Passato e presente, arte e attualità, tutto si mescola in un gioco di rimandi, coincidenze, conseguenze. Con il quinto spettacolo arriva la novità: raddoppiano i personaggi. Al centro c’è la figura di Dante Alighieri nella ricorrenza celebrata in tutto il mondo del settimo centenario dalla sua morte, e in un confronto diretto ecco Giotto.
Le opere di Dante e Giotto hanno infatti condizionato i modelli stilistici, influenzato canoni filosofici, sociali e spirituali, arrivando agli anni Duemila come “imprescindibili fondamenti di cui facciamo quotidianamente esperienza”. In scena fino al 12 dicembre.