Zerovskij – Solo per amore, lo show di Renato Zero dal 19 al 21 marzo al cinema

Il film tratto dall'ultimo tour sarà in sala per un evento speciale distribuito da Lucky Red. L’artista l’ha presentato alla stampa

Zerovskij – Solo per amore sarà in sala dal 19 al 21 marzo distribuito da Lucky Red, lo show che Renato Zero ha portato in tour in tutta Italia. Lo show che vedrete al cinema è stato registrato all’Arena di Verona ed è probabilmente il progetto artistico più ambizioso realizzato da Renato Zero in 45 anni di carriera.

“Volevo sfuggire alla regola che cinque minuti dura una canzone, bisognava uscire fuori dalla compiacenza. Ho fatto lavorare 120 persone sul palco, ho attraversato l’Italia con dei tir pieni di umanità”.

Zerovskij va oltre il concerto dal vivo, Renato Zero “veste” i panni di un capotreno della stazione Terra e sul palco si alternano Adamo ed Eva, Amore ridotto su una sedia a rotelle, l’Odio che diventa una specie di “stalker”, la Cultura è sul punto di morire e Morte è alla ricerca della prossima preda. Sullo show di Zerovskij tuona la voce di Dio:

“Tutte le sere all’Arena di Verona, il cielo era incazzato nero, invece, siamo riusciti a ottenere uno sguardo di azzurro perché ha capito la promozione che gli stavo facendo”.

Lo show era stato criticato perché l’artista non aveva eseguito alcuni dei suoi brani più amati e perché l’opera Zerovskj non era per tutti:

“Se uno vuole fare esperienza non può seguire le tendenze di mercato, l’artista potrebbe campare di rendita con la SIAE. Nel corso della mia carriera ho avuto ragione con le paillettes, i costumi e a cantare “Vecchio, ti diranno vecchio” a 40 anni a Sanremo (nel 1991 quando cantò Spalle al muro, ndr). È una rivoluzione personale. Ho fatto il fantasista, l’attore, ho preso parte ad Hair, tratto, in Zerovskij ho messo tutto”.

Renato Fiacchini ha scelto come pseudonimo quello di Renato Zero:

“Oggi se racconti tutta la verità non ci credono, c’è la tendenza a ingigantire… come le misure del seno. Io, invece, tendo a ridimensionare tutto: i fallimenti, la solitudine e mi sono costruito quest’impalcatura che si chiama Renato Zero”.

Fino all’ultima “identità” quella del capotreno della Stazione Terra al centro di Zerovskij – Solo per amore:

“Esistono diversi Zerovskij in giro, diversi capostazione. Zerovskij non appartiene alla politica, è un anarchico fisiologicamente, suo malgrado è un angelo che non si è mai concesso nella vita. Ha ombre e incertezze, gli Zerovskj si fanno un mazzo così tutti i giorni, sono là fuori e vanno liberati. Liberate Zerovskj”.

A dirigere l’opera, Vincenzo Incenzo che segue Renato Zero da più di 35 anni, Zerovskj – Solo per amore è uno show diretto e scritto dal cantante e dal regista e che rappresenta una nuova esperienza per il panorama musicale italiano:

“Di lui mi colpisce che è riuscito a mettere nello stesso verso gli spermatozoi e il cielo, l’infinitamente piccolo con l’infinitamente grande con l’infinitamente piccolo, mischia l’alto e il basso. I temi difficili dello spettacolo (l’eutanasia, la violenza sulle donne) passano con un filtro di leggerezza… quasi circense. Renato è testimone del nostro tempo”.

Lo show Zerovskij – Solo per amore non offre la speranza allo spettatore, come afferma Renato Zero:

Zerovskj non vuole offrire al pubblico pozioni o elisir, quando cantavo Mi vendo era ironico ed è diventato realtà. L’amore è rappresentato così com’è”.

Le canzoni al centro dello show sono state pensate e realizzate in una playlist perfetta per la realizzazione dello show, in Zerovskij – Solo per amore, la Cultura muore:

“Non se ne parla più di cultura, la musica dovrebbe tornare nelle scuole. La speranza è un traguardo che costa molto caro”.

Renato Zero e Andrea Occhipinti, amministratore unico di Lucky Red si sono incrociati moltissime volte negli ultimi anni, in una era per richiedere i diritti de I migliori anni della nostra vita, la canzone che Giulio Andreotti amava ascoltare ne Il Divo.

Anche se l’ha accennato all’inizio della conferenza stampa, Renato Zero ha smentito che Zerovskij avrà un sequel:

“Ci abbiamo messo sei mesi a fare questa roba qui, Zerovskij può continuare a essere vivo, abbiamo scritto la sceneggiatura, registrato i brani in Ungheria, mentre lavoravo sui brani avevo una mezza idea delle attribuzioni dei vari brani, Vincenzo mi ha accorciato le distanze, abbiamo lavorato la notte. È stato un condensato di energia che ci ha portato a debuttare, a fare questi dodici concerti, abbiamo superato noi stessi come impegno fisico e mentale, sarebbe bello se Zerovskij continuasse a essere vivo, a sindacar sulle nostre vite, mortificazioni, speranze e delusioni. La cosa più brutta della delusione è che sfoltisce il tuo carnet di amici e complici, non bisognerebbe mai arrivarci, bisognerebbe parlare di più, ma oggi si parla di altro… ci mancava Instagram!”.

Renato Zero dà l’appuntamento al cinema per conoscere Zerovskij:

“Sono molto emozionato oggi, perché ho 67 anni, la vita non voleva sorridermi e l’ho costretto a farlo, mi ritrovo amici e collaboratori eccezionali. L’Italia non è il Paese che credevo di ritrovarmi, ma sono ancora in tempo a lavorarci sopra… fate altrettanto”.

Zerovskij – Solo per amore, il mondo visto negli occhi di Renato Zero vi attende al cinema dal 19 al 21 marzo.

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