8 Marzo: rapporto Uil, nel Lazio cresce gap retributivo e occupazionale tra donne e uomini

Secondo l’indagine, che sarà pubblicata domani dal sindacato in vista dell'8 marzo, il tasso di disoccupazione femminile nella fascia tra i 25 e i 34 anni passa dal 17,6 per cento del 2018 al 13,2 per cento nel 2022, con un calo di 4,4 punti percentuali.

Dal 2018 al 2022 cala lievemente il numero di giovani donne che non lavorano, ma si amplia il gap retributivo annuo e la distanza percentuale tra il numero di donne e il numero di uomini inattivi. Questa la situazione fotografata dalla Uil del Lazio. Secondo l’indagine, che sarà pubblicata domani dal sindacato in vista dell’8 marzo, il tasso di disoccupazione femminile nella fascia tra i 25 e i 34 anni passa dal 17,6 per cento del 2018 al 13,2 per cento nel 2022, con un calo di 4,4 punti percentuali. In lieve calo anche il tasso di inattività, che indica il numero delle donne che non lavorano: passa dal 30,9 per cento del 2018 al 30,3 per cento del 2022. Tuttavia, per la stessa fascia d’età, in 4 anni si è allargato il differenziale retributivo rispetto agli uomini, che dai 3.042 euro in media del 2018 è salito ai 3.295 euro del 2022.

In 4 anni nel territorio regionale si è registrato un aumento generale dei livelli di occupazione giovanile. In particolare, la fascia di donne occupate dai 15 ai 34 anni è passata, in media, dal 41,2 per cento del 2018, al 42,7 per cento nel 2022. Scorporando il dato in base al genere, tuttavia, gli incrementi variano considerevolmente. Per gli uomini, il tasso è passato dal 44,8 per cento al 47,2, con un aumento del 2,4 per cento. Per le donne, invece, l’incremento è stato soltanto dello 0,6 per cento, passando dal 37,4 per cento del 2018 al 38 per cento del 2022. La conseguenza è una crescita del gap occupazionale tra uomini e donne: se nel 2018 la distanza tra uomini e donne con un lavoro segnava un differenziale del 7,4 per cento, la forbice nel 2022 sale a 9,2 punti percentuali. Anche a livello di disoccupazione, sebbene i dati registrino un calo sia per le donne che per gli uomini, la differenza è sostanziale. Dal 2018 al 2022 nella fascia d’età 15-34, la disoccupazione è calata per gli uomini dal 20,8 al 13,1 per cento, mentre per le donne da 20,8 al 16,5 per cento. Il calo quindi è stato del 7,7 per cento per gli uomini e solo del 4,3 per cento per le donne.

Nonostante il calo della disoccupazione, rimangono alte le differenze tra uomini e donne nel settore privato non agricolo, dove le donne registrano rispetto agli uomini un minor numero di dipendenti e una retribuzione inferiore in tutte le fasce d’età. Fino ai 34 anni, nel 2022, la percentuale di dipendenti è pari al 55,7 per cento per gli uomini e il 44,3 per cento per le donne. Differenze che si trovano anche a livello di occupazione part-time, dove si registra nella fascia d’età fino a 34 anni un 50,3 per cento di dipendenti donne, con un picco del 58,9 per cento nella fascia 15-24 anni, contro il 36 per cento degli uomini. In aumento anche il gap retributivo annuo nel settore privato. Complessivamente, fino ai 34 anni, il gap retributivo aumenta di 274 euro in 4 anni, passando da 2.257 euro nel 2018 a 2.801 euro nel 2022.

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