A Prenestino un autoporto per camion sfratta l’ex Snia

Contro il progetto della società Pulcini insorgono i comitati del Prenestino: "Assurdo creare un polo logistico tra le abitazioni"

Un autoporto per tir tra le case e il lago ex Snia “Va espropriata l’area” Contro il progetto della società Pulcini insorgono i comitati del Prenestino: “Assurdo creare un polo logistico tra le abitazioni” di: Paolo Boccacci Carlo Picozza «Vicino alle nostre case vogliono costruire un grande autoporto che porterà traffîco e inquinamento per i nostri bambini che vanno al parco e al lago nell’area dell’ex Snia. Lo scrive oggi La repubblica.

Il Comune ha concesso al proprietario dei capannoni dell’ex fabbrica. Pulcini, la possibilità di utilizzarli per realizzare un grande hub di scambio merci: più di due ettari di capannoni abbandonati richiameranno centinaia di Tir. L’unica soluzione è l’esproprio». La denuncia arriva dai comitati che si battono per rendere verdi per sempre anche i terreni vicini al lago sulla Prenestina salvato dalla speculazione dopo un’inchiesta di Repubblica che sventò, negli anni Novanta, la realizzazione di un centro commerciale da centomila metri di cubatura. Ora, però, ecco un’altra minaccia sul quartiere, dopo il permesso, dovuto al costruttore, di poter recuperare con un restauro conservativo i cinque edifici dell’ex Snia. L’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia ha più volte assicurato che «le destinazioni d’uso rimarranno le stesse». Ma tra quelle per fini “industriali e produttivi” c’è anche la possibilità di realizzare un autoporto. Per il quale però vanno chiesti ulteriori permessi agli assessorati all’Urbanistica e alla Mobilità: non è detto che saranno accordati, considerando l’impatto dell’autoporto su quel quadrante urbano. «Sara – spiega Mauro Mancini, l’architetto incaricato dalla società – un centro logistico dentro il Gra, utilissimo per poter smistare la mercé non facendo entrare i Tir nel Centro.

Da qui partiranno soltanto dei camioncini elettrici». A sostenere la tesi dei Comitati ex Snia si schierano i due ex assessori all’Urbanistica della giunta Raggi. «Avevamo approvato – racconta Luca Montuori – una delibera di giunta che prevedeva l’esproprio dell’area, da unire a quella del taglietto vincolato come monumento naturale dalla Regione. Comune, prima di concedere il diritto a costruire per restaurare i capannoni, avrebbe dovuto revocare quella delibera».

E Paolo Berdini aggiunge: «L’esproprio deciso con una delibera era l’unica possibilità per riunificare il parco, un grande polmone verde. Non è stato portato avanti e ora abbiamo una richiesta di utilizzo dei capannoni. L’unica soluzione era quella». Insistono i Comitati: «Fatta salva la potestà del nuovo organo di governo di bocciare il provvedimento in aula a procedere con un atto contrario di revoca, la decisione di giunta del 2021, è ancora valida e il permesso a costruire rilasciato a Pulcini è illegittimo e va annullato».

Mentre dal Campidoglio si ribatte che la delibera di giunta non è passata in aula e che non erano stati stanziati i milioni necessari per l’esproprio. «Il futuro del nostro quartiere concludono le associazioni – secondo il pensiero del sindaco Gualtieri e dell’assessore Veloccia, è quello di aumentare il traffico e l’inquinamento vicino alle nostre case. Ci domandiamo come sia possibile consentire di far aprire un autoporto in città mentre si è deciso di allargare la fascia verde per scoraggiare l’uso delle auto». Non solo. Alla fine del 2022, gli attivisti del Parco delle Energie avevano anche presentato una diffida nei confronti della Regione che avrebbe dovuto procedere da tempo all’al- largamente dei vincoli ambientali e paesaggistici a tutta l’area industriale della Prenestina. E il quell’occasione l’assessore Veloccia aveva promesso: «Per il lago si aspetta anche la demolizione dello scheletro del centro commerciale non più costruito. Se poi la Regione, come auspico, amplierà la tutela di tre ettari anche le destinazioni d’uso saranno da rivedere». Ma la Regione non lo ha fatto. Per la realizzazione dell’impianto mancano ancora i permessi degli assessorati ali ‘Urbanistica e alla Mobilità.

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