A Roma arriva l’Esercito per rifare le strade

Il piano è contenuto in un emendamento del Governo alla manovra all'esame del Senato. Trenta, esercito su strade con alto tasso mortalità. Raggi: Bene il Governo, una grande vittoria per Roma e i romani.

(immagine di repertorio)

Prima l’abbattimento delle ville dei Casamonica, a breve forse l’utilizzo per il controllo dei campi nomadi sulla questione dei roghi tossici. Ora per riparare le buche. Nella Capitale arriva l’esercito a ‘dare una mano’. L’accordo è contenuto in un emendamento M5S alla manovra che il M5S ha ripresentato in commissione bilancio del Senato dopo che una prima versione era stata dichiarata inammissibile. La seconda stesura introduce il carattere emergenziale rispetto agli interventi previsti senza sconvolgerne i contenuti: oltre al contribuito della Difesa, alla Capitale si assegnano 60 milioni in tre anni più 15 fino al 2021 per l’acquisto di mezzi ad hoc.

Come confermato da fonti a RadioColonna, si stima un intervento ad ampio raggio su oltre 200 chilometri di strade e lavori di manodopera, a carico della Difesa.

D’altronde era stato lo stesso ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a promettere una ‘mano’ alla Raggi lo scorso agosto durante un faccia a faccia a via XX Settembre, nell’ambito di quella che si sta delineando sempre più come una ‘visione innovativa’ delle Forze armate che il ministero vuole implementare a sostegno delle città e, più in generale, di tutto il territorio nazionale, e non solo nei momenti di emergenza.

“L’esercito interverrà nelle situazioni di emergenza, su quelle strade in cui c’è stata un’altissima mortalità. Perché, come ho detto, noi andiamo a supporto delle amministrazioni dove ci siano situazioni di emergenza riconosciute e richieste di intervento”. Così il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta. “Non tapperemo le buche – sottolinea -. Daremo supporto alla situazione di emergenza”.

Inizialmente, il primo cittadino della Capitale aveva richiesto al governo 180 milioni ma il provvedimento venne cassato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria e dalla sottosegretaria M5s Laura Castelli che aveva ipotizzato un intervento più organico per Roma.

L’attuale misura prevede invece lo stanziamento biennale di risorse ad hoc per rifare le strade con il coinvolgimento dei soldati del Genio militare che potranno operare in tutta Italia “ma specialmente su Roma che ne ha molto bisogno”, sottolinea una fonte.

Le indiscrezioni sono state confermate anche dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Una grande vittoria per Roma e i romani. Il Governo sta mantenendo le promesse, ha stanziato i fondi per il rifacimento delle strade, ulteriori fondi per il trasporto pubblico. Verrà impiegato l’esercito e il genio militare” per rifare le strade di Roma. “Chiaramente è solo l’inizio – ha detto Raggi -. Il Governo ha stanziato ulteriori fondi anche per il trasporto pubblico, vediamo finalmente un Governo che è interessato alle sorti della capitale. Ringrazio l’assessora Margherita Gatta. Ringrazio il ministro Trenta e il vice ministro Castelli che hanno supportato la richiesta di Roma”, ha spiegato Raggi

Nell’emendamento si dispone per il 2019 la prima erogazione al Genio di 5 milioni di euro per comprare le macchine asfaltatrici e al Campidoglio si danno 60 milioni affinché si doti della materia prima: il bitume per colmare le voragini. I cantieri straordinari si concentreranno soprattutto nelle strade di grande viabilità e più malandate, come via Casilina e via Cassia. Interventi mirati e con priorità assoluta sono, inoltre, previsti anche su via Prenestina, via Ardeatina e via Isacco Newton.

Ma le polemiche non si arrestano. “Quando ci sono delle emergenze l’esercito può intervenire, ma il genio militare viene pagato, non lo fa gratuitamente, non credo sia giusto che le risorse vadano solo a un Comune – punta il dito il presidente dell’Anci Antonio Decaro -, ci sono risorse che devono essere distribuite in maniera equilibrata su tutto il territorio nazionale”. Decaro, quindi, ricorda che “in Italia ci sono 8.000 Comuni, è importante chiudere le buche sulle strade nel Comune di Roma, è importante però anche chiudere le buche nel Comune di Moncenisio che ha solo 29 abitanti”.

Rincara la dose Matteo Ricci, presidente di Legautonomie e sindaco di Pesaro: “I Comuni italiani sono tutti uguali. L’esercito per chiudere le buche di Roma, sembra un barzelletta! E un insulto ai sindaci che riescono a fare manutenzione alle strade”.

Per il Pd in Campidoglio “la trovata dell’esercito per le buche di Roma rischia di diventare un caso diplomatico fra Campidoglio e governo amico. Con la ministra che giustamente smentisce la sindaca e quest’ultima che ancora non prende le distanze da una simile trovata”.

L’iter dei fondi aggiuntivi per le buche di Roma è stato sin dal principio ‘tortuoso’: inizialmente il Mit, su auspicio del Campidoglio, aveva richiesto 180 milioni nel triennio, ma le risorse non furono inserite in manovra; il M5S a quel punto aveva prospettato degli emendamenti per reinserirli in Parlamento, ma nel passaggio in commissione bilancio della Camera i pentastellati avevano bocciato una proposta in tal senso presentata dal Pd. Ora è arrivata quella di ‘maggioranza’. Sempre per la Capitale, a fine novembre il vice capogruppo M5S alla Camera Francesco Silvestri aveva annunciato uno stanziamento in manovra di “145 milioni: 55 milioni per completare la metro C e altri 90 milioni per dare il via alla manutenzione straordinaria delle metro A e B”.

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