A Roma da 1/4 decadono aperture scaglionate su fasce orarie

Per contrastare il rischio di diffusione del contagio da coronavirus

Via del Corso e largo Goldoni

Dal primo aprile a Roma decadono le aperture scaglionate previste per le attività commerciali per contrastare il rischio di diffusione del contagio. Con la fine dello stato di emergenza e con l’atteso provvedimento di governo che, salvo cambiamenti dell’ultima ora, dovrebbe riportare la capienza dei mezzi pubblici al cento per cento, terminerà anche per gli esercenti l’apertura a fasce scaglionate. Finora era stata distinta una prima fascia di attività che hanno potuto aprire al pubblico tra le 5:00 e le 8:15, quali negozi alimentari, forni e panificatori, e una seconda fascia di esercizi a cui l’apertura è stata consentita dalle 9:15 in poi, quali laboratori non alimentari, svolti in forma artigianale e non, esercizi di vicinato del settore non alimentare, medie e grandi strutture di vendita del settore non alimentare, phone center e internet point.

“Finalmente si torna gradualmente alla normalità, ovviamente sempre nel rispetto delle norme anti Covid. Roma deve ripartire e il nostro compito è favorire il rilancio anche del settore commerciale che è stato uno dei più colpiti dalla pandemia”, commenta l’assessora al Commercio di Roma, Monica Lucarelli, interpellata sul punto.

L’ultima ordinanza che ha disciplinato lo scaglionamento degli orari è stata emessa, a proroga dell’atto precedente, nel novembre scorso dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, e aveva una scadenza fissata al 31 dicembre 2021 ma correlata comunque ad eventuali proroghe – poi infatti intervenute – dello stato di emergenza sanitaria da parte del governo.

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