A Roma e’ guerra tra centri commerciali. Da un lato Euroma2, attivo da diversi anni sulla via Cristoforo Colombo nei pressi del Palazzo dello sport, e dall’altro Maximo, il nuovo megastore che sara’ inauguarato a breve, distanti l’uno dall’altro poco piu’ di 2 km. La miccia che ha dato fuoco alle polveri e’ proprio la prossima apertura della nuova super galleria commerciale sulla Laurentina, accusata dai legali della Police&Partners, che rappresentano i vicini concorrenti di Euroma2, di non avere tutte le carte in regola. Con tanto di diffida e minaccia di portare tutti in Tribunale. Per capire la vicenda bisogna fare un piccolo passo indietro.
Il centro commerciale Maximo, immaginato nel 1997, e’ prossimo, dopo 23 anni, all’inaugurazione, prevista il 28 ottobre. Pero’ delle opere pubbliche che i proponenti avrebbero dovuto realizzare – una piazza, il palazzo del Municipio e un collegamento pedonale verso il quartiere – non c’e’ ancora traccia. Intanto, nel ventennio intercorso tra la prima idea e la realizzazione di Maximo, a poco piu’ di due chilometri in linea d’aria e’ nato un altro centro commerciale, Euroma2, cuore del nuovo centro direzionale della Capitale, l’Europarco, con le torri della Citta’ metropolitana e gli uffici di Eni e del ministero della Salute. Questo lo scenario di riferimento. Ovvio che in una tale situazione i due centri commerciali siano destinati a farsi una concorrenza spietata.
Ma il nuovo arrivato, secondo i legali di Euroma2, proprio a causa della mancata realizzazione delle opere pubbliche, non potrebbe aprire.
Gli avvocati della Police&Partners ci vanno giu’ duro in una lettera spedita al Comune, datata 22 settembre e intitolata ‘Apertura centro commerciale Maximo – Mancato rispetto delle prescrizioni convenzionali. Diffida a procedere con l’apertura’. Le conclusioni, che arrivano dopo 4 pagine in cui vengono analizzate tutte le norme, sono la parte piu’ diretta. I legali “invitano le Amministrazioni, nell’esercizio dei poteri loro spettanti, ad inibire la prevista apertura del centro commerciale che si pone in violazione delle obbligazioni assunte con le Amministrazioni e le collettivita’ da esse rappresentate, con manifesto e grave danno erariale e con l’avvertenza che, in mancanza, la mia assistita (ovvero la Societa’ generale immobiliare Italia 6 Spa proprietaria di Euroma2, ndr) si trovera’ costretta a tutelare i suoi diritti e i suoi interessi gravemente pregiudicati e messi a rischio dalla condotta anticoncorrenziale, ove questa non fosse inibita come richiesto”.