Roma Capitale anche degli sfratti. Nel 2016 sono stati emessi circa 7.100 provvedimenti di sfratto, di cui l’80% per morosità o altra causa. Gli sfratti eseguiti sono oltre 3.200.
Roma è la seconda città a livello nazionale su questo aspetto, con uno sfratto ogni 279 famiglie. L’edilizia sociale rimane una chimera, tanto che la Capitale italiana ha una quota di edilizia sociale sul totale del patrimonio immobiliare residenziale del 4,3%, penultima in Europa dopo Atene, irraggiungibile è Amsterdam con il 50%.
La Caritas dice chiaramente che “all’interno delle difficoltà per accedere ad un alloggio popolare, la graduazione delle difficoltà legate alla situazione reddituale, crea da tempo una stortura che riguarda tantissime famiglie. Si fa riferimento al fatto che ci sono migliaia di nuclei familiari che superano di poco i limiti reddituali per poter presentare domanda di casa popolare, e quindi troppo ‘ricchi’, ma poi non riescono ad accedere al mercato perché la loro condizione reddituale è comunque insufficiente, per potersi inserire nel mercato immobiliare, e quindi troppo ‘poveri’”.
Oltre 5.000 le persone che occupano stabili. Circa 1.300 persone “assistite” nei residence al costo, seppur ridotto, di circa 30 milioni di euro l’anno, in mini alloggi con costi mensili esorbitanti che varia dai 2.400 euro no a oltre 4.000. Sono circa 90mila gli studenti fuori sede, che a fronte delle poche centinaia di posti letto forniti dall’Adisu (Agenzia Regionale per il Diritto alla Studio), meriterebbero un intervento approfondito a parte, per evitare di “cacciare” questi ragazzi nell’enorme spirale degli affitti a nero.
La sindaca Raggi ha detto che “dal censimento sugli appartamenti dell’edilizia residenziale pubblica di Roma sono invece emersi duemila casi di abusivi: persone che hanno redditi alti, possiedono già immobili o sono residenti altrove”. Raggi promette mano dura contro i “furbetti” delle case popolari, ma nei fatti non c’è un piano organico di edilizia popolare, anche per effetto della scarsità di fondi pubblici.
Una prima risposta in questi anni è arrivata dalle Fondazioni bancarie. Il presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti ha detto che le Fondazioni hanno inventato quell’edilizia che consente di mettere a disposizione di coloro che chiedono appartamenti in affitto, o che hanno anche una possibilità di riscatto, a prezzi molto, ma molto, molto più bassi rispetto a quelli di mercato. Abbiamo consegnato a Milano 323 alloggi, in cui i canoni sono ridotti del 50 per cento rispetto a quelli di mercato”. Un esperimento che purtroppo si è fermato al Po’.