Cinema: i “grandi” tornano nella Capitale, gli “Studios” raddoppia fatturato

Nel Lazio l’industria cinematografica vale 1 miliardo e trascina la crescita di tutto il settore dell’audiovisivo. Circa 2000 le imprese e 10.000 gli addetti

Ci ha pensato il New York Times nel giugno scorso a segnalare urbi et orbi che il mondo del cinema si sta riappropriando del suo tempio romano, ovvero Cinecittà, e che a cascata tutto il settore dell’audiovisivo ha ripreso a correre nella capitale e nel Lazio. Raddoppiato il fatturato degli Studios che con il Pnrr amplieranno l’offerta del 60%.

L’articolo pubblicato pochi mesi fa che mette in fila le ultime produzioni degli Studios, dalle nuove serie targate HBO o Netflix ai film di Luca Guadagnino, sembra oggi il tappeto rosso srotolato all’ingresso della Festa del Cinema di Roma che il 18 ottobre alza il sipario sul meglio del cinema mondiale, e insieme offre l’occasione per riaccendere un faro su quanto vale il business dell’audiovisivo per la capitale e la regione.

Roma – scrive ‘’La Repubblica’’ in un ampio articolo dedicato al settore – è la seconda provincia italiana per produzione di ricchezza nel settore della cultura e della creatività: nel complesso 12,3 miliardi di euro, oltre 4 miliardi dei quali provenienti proprio dalle performance del cinema, che nel solo territorio del Lazio equivale a circa un miliardo di euro. Si concentra nella regione infatti il 28% del totale delle imprese italiane attive nel settore con più di 10 mila addetti, che insieme assicurano posti di lavoro al 43% degli occupati impegnati in tutta Italia. Roma, da parte sua, fa la parte del leone con 1.845 imprese (poco meno delle oltre 2mila presenti nel Lazio) e quasi 9.900 addetti.

Numeri raccolti dall’Istat e dall’ultimo rapporto di Cinetel, che ha raccolto i risultati del botteghino, e che sottolineano come il settore si sia ampiamente ripreso dopo le difficoltà naturali dovute al Covid-19. La filiera del resto è lunga: si va dalla produzione alla post-produzione, fino alla distribuzione e alla proiezione.

Tantissime quindi le imprese coinvolte cosi come le competenze tecniche richieste, molte di queste concentrate proprio dentro i confini di Cinecittà. Gli Studios, oggetto anche dei finanziamenti del Pnrr per attuare un ambizioso piano di modernizzazione, hanno chiuso il bilancio del 2022 con un utile netto di 1,8 milioni di euro e un fatturato di 39 milioni, più che raddoppiato rispetto al 2021. Un andamento che prosegue nell’anno in corso con i teatri di posa occupati per buona parte dell’anno e il 70% delle produzioni che non parlano italiano.

In totale – secondo quanto riporta Cinecittà – sono 50 le produzioni che in questi mesi hanno lavorato negli Studi della Tuscolana, dando vita a un indotto di migliaia di lavoratori. Non è un caso infatti che quattro film, tra quelli in concorso alla scorsa edizione della Mostra del cinema di Venezia, siano stati girati proprio a Cinecittà.

Tra le produzioni più recenti, la serie di Roland Emmerich con Anthony Hopkins “Those about to die”, i due film di Guadagnino con Daniel Craig e Zendaya, l’ultimo film di Gabriele Salvatores con Pierfrancesco Favino. Un orizzonte destinato a crescere da qui al giugno del 2026 quando è previsto il termine degli interventi del Pnrr, con la costruzione di 5 nuovi teatri di posta, la ristrutturazione di 4 teatri esistenti, arrivando così a 25 teatri attivi che assicureranno un aumento del 60% della capacità produttiva.

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