Acea, Donnarumma, focus su infrastrutture

L'a.d. di Acea, intervistato da Il Sole 24 Ore, ha ribadito che la societá "deve recuperare il suo Dna che vuol dire rifocalizzarsi sugli investimenti in infrastrutture".

“Rientrando nel gruppo dopo cinque anni ho trovato un’azienda che negli ultimi tempi si è molto concentrata sulla digitalizzazione dei processi, automatizzanto così la rendicontazione e la fatturazione dei consumi. Se questo ha rappresentato una svolta
positiva, vero é che Acea resta pur sempre un’azienda fatta di tubi, reti e infrastrutture e talvolta questo aspetto e’ parso trascurato”.
Lo dice al Sole 24 Ore l’a.d. di Acea, Stefano Donnarumma, il quale nelle scorse settimane ha più volte ribadito che la societá “deve recuperare il suo Dna che vuol dire rifocalizzarsi sugli investimenti in infrastrutture”.

Con il nuovo piano industriale che sará presentato a fine novembre, prosegue il manager, “il settore elettrico è quello destinato a dare le marginalità migliori e gli investimenti in infrastrutture saranno la stella polare della nostra attività. Solo per la rete in bassa tensione della cittá di Roma servirebbe un miliardo di euro. Riguardo al comparto idrico, contiamo di avviare i lavori grazie ai quali, nell’arco di qualche anno, riusciremo a realizzare il raddoppio dell’acquedotto del Peschiera.

Quest’opera metterá in sicurezza la capitale dal punto di vista dell’approvvigionamento dell’acqua potabile. Anche la parte ambiente e quella del gas daranno il loro importante contributo”. “Mi piacerebbe – conclude Donnarumma – che Acea diventasse il primo gruppo italiano anche nell’eccellenza della gestione operativa grazie alla tecnologia”

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