Acqua: Peschiera, Zingaretti-Raggi si contendono accordo

Per le fonti del Peschiera-Le Capore é stato stabilito un 'ristoro' ai Comuni della provincia di Rieti pari a 224 milioni in 30 anni. Pd, sindaca era contraria. M5S, accolte nostre richieste

fonti del Peschiera-Le Capore

Si arricchisce di un nuovo capitolo la guerra dell’acqua, come era stato definito in piena emergenza idrica la scorsa estate il braccio di ferro tra il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e la sindaca di Roma e dell’area metropolitana Virginia Raggi. E questa volta in pieno inverno e senza nessuna situazione di crisi, ma per ‘celebrare’ una intesa che Zingaretti definisce “una svolta storica” e “un accordo epocale” e la Raggi “un accordo storico”: per le fonti del Peschiera-Le Capore e’ stato stabilito un ‘ristoro’ ai Comuni della provincia di Rieti pari a 224 milioni in 30 anni.

“In questo modo, l’Ato 3 (Ambito territoriale ottimale, territorio in cui sono organizzati i servizi, ndr) ed i suoi Comuni vedono cosi’ definito – sostiene il governatore Pd – il sostegno economico a tutela della piu’ importante fonte di approvvigionamento del Lazio che ha servito per tanti anni i Comuni facenti parte di Ato 2, ovvero Roma Capitale ed Area Metropolitana”.

Toni entusiasti anche dalla Raggi: “Con questo accordo con cui sono state recepite tutte le nostre indicazioni alla Regione, tuteliamo l’ambiente, mettiamo in sicurezza le fonti ed evitiamo cosi’ che i cittadini di Roma e provincia si trovino in bolletta 42 milioni di euro pregressi”. Ma poco dopo arriva la stoccata del Pd, in particolare del vice segretario romano Enzo Foschi: “Certo sorprende tanta solerzia da parte della sindaca, visto che per ottenere tale risultato la Regione si e’ dovuta spingere sino al commissariamento, constatata la continua opposizione”. Il consigliere capitolino del Pd e presidente della Commissione Trasparenza Marco Palumbo e’ ancora piu’ esplicito: “Con che ‘faccia di bronzo’ la Raggi parla di ‘accordo storico’ sull’acqua. La fallimentare Raggi, invece di tentare di prendere meriti non suoi, almeno ringrazi la Regione, che come al solito le ha risolto i problemi”.

Opposta la spiegazione del consigliere M5S della Citta’ Metropolitana Giuliano Pacetti. “Ci chiedevano 42 milioni di pregresso e 13 milioni l’anno – afferma -. Mentre l’accordo attuale si e’ chiuso con zero euro per il pregresso e 7 milioni all’anno per i primi due anni. La cosa fondamentale, pero’, e’ che nell’accordo tutti questi soldi, da investire nella salvaguardia delle sorgenti, debbano essere rendicontati e sottoposti al controllo di un comitato di monitoraggio costituito con delibera regionale. Altrimenti dovranno essere restituiti all’Ato 2 che li usera’ per abbassare le bollette dei cittadini di Roma e provincia – conclude Pacetti -. La domanda e’: hanno vinto le ragioni della Citta’ Metropolitana o del Pd di Zingaretti? Ai loro proclami elettorali rispondiamo con una vittoria su tutti i fronti”

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