I dati del declino degli sport invernali al Terminillo parlano chiaro: negli anni ‘80 c’erano 13 impianti di risalita, ora ne sono rimasti solo 4 per 7 chilometri di pista circa. I maestri di sci guardano dunque non a questa stagione invernale, ma alla prossima, dunque all’inverno 2024. Infatti tra poco ci sarà il bando per la nuova gestione degli impianti, e per maggio ci dovrebbe essere il nuovo gestore.
Dove sciare nel Lazio?
In teoria nel Lazio ci sono 64 chilometri di piste. “Da anni denunciamo l’abbandono del Terminillo, la montagna dei romani – dice Simone Munalli, direttore della locale scuola di sci – Anche Monte Livata, Campo Catino, Campo Staffi funzionano al minino. La Regione, e mi riferisco a tutte le forze politiche che hanno governato da più di 20 anni a questa parte, non ha avuto a cuore gli sport invernali nel Lazio. E gli effetti sono questi: poca gente perché l’offerta è scarsa”. Va meglio Leonessa, con 14 chilometri di piste ma solo due impianti di risalita. Insomma, sciare nel Lazio ad oggi non è facile.
Dove sciare in Abruzzo?
Ne consegue che gli stessi romani preferiscono ad andare a Campo Felice o a Ovindoli o a Roccaraso, in Abruzzo, in sostanza. E questo non perché c’è vicino l’autostrada, ma perché l’offerta di piste e impianti di risalita è ampia. Basta dire che a Ovindoli ci sono 21 piste, la più lunga tre chilometri, e undici impianti. E ancora, gli impianti di risalita di Roccaraso e Rivisondoli rappresentano il complesso sciistico più grande del centro frutto dell’unione di tre stazioni sciistiche (L’Aremogna, Monte Pratello e Pizzalto) sorte autonomamente e poi unite attraverso il consorzio sciistico dell’Alto Sangro (tra cui rientrano anche gli impianti di risalita di Pescasseroli. Qui la Regione Abruzzo ha investito e puntato sull’economia locale per sostenere gli sport invernali. Sciare in Abruzzo al momento sembra più comodo.
Le condizioni delle piste nel Lazio
Ma che stagione aspetta gli sciatori romani? “È vero, l’autunno ha visto un caldo anomalo, solo lunedì abbiamo avuto la prima nevicata al Terminillo. Ma questo non impressiona gli operatori della neve – dice ancora Munali – Oramai si punta tutto sull’innevamento artificiale, anche se i costi sono notevolmente aumentati per via dell’elettricità . E poi dipende dalle annate, quando siamo stati fermati dall’ordinanza del ministro Speranza per il Covid, nel Lazio ci sono state abbondanti nevicate”.