Alberghi: Sheraton e Majestic a Roma licenziano 211 lavoratori

Assessori Lazio :"Abbiamo chiesto all'azienda di fare uno sforzo"

La protesta dei lavoratori e sindacati del settore alberghiero oggi a Villa Borghese

Due trattative surreali, quelle concluse tra ieri sera e questa mattina in Regione Lazio sulla procedure di licenziamento collettivo avviate dall’Hotel Sheraton e dall’Hotel Majestic, rispettivamente 164 e 47 lavoratrici e lavoratori coinvolti. Lo affermano in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs, secondo cui, nonostante gli strumenti conservativi messi a disposizione dalla Regione, e quelli ulteriori previsti dalla riforma degli ammortizzatori sociali, che avrebbero permesso allo Sheraton di arrivare alla riapertura a seguito della ristrutturazione edilizia senza licenziare, nessuna ipotesi è stata realmente valutata. La volontà della proprietà è stata licenziare e non per governare la ristrutturazione – affermano i sindacati -. E’ stata una scelta orientata semplicemente alla sostituzione dei propri dipendenti. Stesso copione per Majestic: nessuna soluzione è stata davvero presa in considerazione. Una brutta pagina per il settore, tenuto anche conto del ruolo giocato da Federalberghi, l’associazione di categoria che rappresenta tutte le 4 strutture che attualmente licenziano o intendono licenziare con queste modalità.

“In entrambi i casi – aggiungono le organizzazioni sindacali – sia le proprietà di Sheraton che di Majestic non hanno nemmeno acconsentito a prolungare la procedura di 2 settimane, per attendere il tavolo sulla crisi del settore convocato dal ministero del Lavoro e da quello del Turismo proprio sulla situazione capitolina e che si terrà il 5 aprile. Si è rotto un equilibrio, ieri. Perché non solo la scelta delle aziende e dell’associazione di categoria era predeterminata, ma è stato persino impedito al tavolo di utilizzare le soluzioni possibili”. “Nonostante la posizione, ferma, assunta dalla Regione Lazio e l’interessamento dei ministeri competenti, tra ieri e oggi si è consumato uno strappo. Sfruttando la crisi pandemica si è deciso di non tutelare i dipendenti di una struttura che nel 2023 riaprirà, lo Sheraton, e di un’altra che con molte probabilità ripartirà, ma con un’altra veste, il Majestic. In entrambi i casi – concludono Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs – l’obbiettivo era fare tabula rasa dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Continueremo la battaglia in tribunale e in tutte le sedi opportune”.

“Questa e’ una notizia che non avremmo mai voluto dare, soprattutto dopo gli innumerevoli tentativi di mediazione da parte della Regione Lazio, per risolvere una situazione che ricade su quasi 50 nuclei familiari”. Lo dichiarano in una nota congiunta l’assessore al Lavoro, Claudio di Berardino, e l’assessore al Turismo, Valentina Corrado. “Abbiamo chiesto all’azienda di fare uno sforzo e di tenere nel giusto conto il futuro dei lavoratori. Nella contrattazione abbiamo cercato in ogni modo di trovare soluzioni condivise, ma l’azienda e’ stata inamovibile e non ha mostrato nessun apertura circa la possibilita’ di attivare strumenti alternativi al licenziamento. Abbiamo dovuto constatare, anche questa volta, l’indisponibilita’ da parte dell’azienda di accedere a misure di salvaguardia dell’occupazione attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali”.

“Crediamo che il tavolo da noi richiesto e convocato dai ministri del Lavoro e del Turismo per il prossimo 5 aprile sia quanto piu’ necessario per definire gli strumenti necessari per rispondere alle criticita’ del settore e per mettere in campo misure che possano salvaguardare e valorizzare le professionalita’ che operano nel settore e lo sviluppo e la competitivita’ delle imprese del comparto turistico”, concludono.

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