“No, non me l’aspettavo perché quella era una strada per avere un miliardo di euro di nuova finanza da investitori privati. Tra l’altro l’accordo con i sindacati prevedeva il fatto che dopo due anni di utile si ridiscutesse tutto l’accordo, era un percorso difficile e complicato, ma era un percorso”. Così Carlo Calenda, Ministro dello sviluppo economico intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24, rispondendo alla domanda se si aspettava la vittoria del no al referendum in Alitalia.
“Il management operativo – ha aggiunto il titolare del Mise – ha sbagliato moltissimo, anche con una certa dose di arroganza, ma questo non vuol dire che ci sia la possibilità di tornare ad un management pubblico che non mi pare abbia fatto meglio nel corso degli anni”.
Infine, a proposito alla domanda sul perché i dipendenti Alitalia non si fidano di nessuno, il ministro Calenda ha risposto: “Da un lato vengono da 20 anni di averle viste tutte, dall’altro lato l’idea che è stata fatta circolare da un pezzo di sindacato che poi alla fine paga pantalone”. Ma gli arabi di Ethiad per entrare in Alitalia avevano già avuto i debiti azzerati e i licenziamenti richiesti fatti, perché non è bastato? chiede Minoli al Ministro che risponde: “Ci hanno anche messo un miliardo e mezzo prima della ricapitalizzazione, non è bastato perché è stata gestita male in un mercato molto difficile, però gli errori di gestione appaiono abbastanza evidenti”.