Alla mensa della Hanon senza pass, ma è obbligatorio

Osservatorio ristorazione, a controllare sia il datore di lavoro. La Faq di Palazzo Chigi nei giorni scorsi lo ha messo nero su bianco

Per le mense aziendali serve il Green Pass. La Faq di Palazzo Chigi nei giorni scorsi lo ha messo nero su bianco, ma oggi c’è chi il certificato verde non lo ha chiesto. Alla mensa della Hanon Systems di Campiglione Fenile, nel torinese, si è entrato ‘liberamente’. Proprio l’azienda era stata tra le prime nei giorni scorsi ad introdurre l’obbligo della ‘carta verde’ sanitaria per accedere al servizio. Il provvedimento era stato poi ritirato dopo l’annuncio di sciopero da parte dei lavoratori. Secondo quanto si è appreso da fonti sindacali, i lavoratori hanno consumato il pasto nello stesso locale, senza distinzioni basate sul possesso del green pass. L’azienda, che fa capo a una multinazionale coreana, ha convocato domani i delegati sindacali interni per comunicare le nuove disposizioni, alla luce della faq del Governo.

La decisione dell’obbligo di Green pass per le mense sta creando non pochi malumori. Per il segretario confederale della Cisl Angelo Colombini, responsabile della sicurezza sul lavoro, “occorre affrontare questo tema delicato attraverso la contrattazione tra aziende e sindacati aggiornando i protocolli sulla sicurezza per introdurre in modo graduale il green pass anche nei luoghi di lavoro”. Mentre la Uilm di Trieste e Gorizia sottolinea: “Chiediamo al Governo di assumersi la responsabilità nel legiferare in maniera chiara e risolutiva, senza circolari interpretative che rischiano unicamente di generare il caos tra i lavoratori e di scatenare la guerra tra poveri”. Il sindacato riferisce poi di “tanti lavoratori che oggi sono stati costretti a consumare il pasto sui marciapiedi, sotto al sole. Scene che non vorremmo mai vedere”. Sulla stessa scia la Filcams Liguria che sottolinea: “Non c’è l’obbligo di vaccinazione sui luoghi di lavoro, ma si lede allo stesso tempo il diritto al pasto a chi non si vaccina. Per noi chi va a lavorare deve poter mangiare”.

Si focalizza sul tema dei controlli Carlo Scarsciotti, presidente di Oricon, l’Osservatorio della Ristorazione Collettiva e della Nutrizione. “Non è responsabilità e diritto delle aziende della ristorazione collettiva decidere chi può accedere o meno al servizio mensa, responsabilità che spetta sempre al datore di lavoro come stabilito nei medesimi contratti di appalto che regolano il servizio – dice-. Pertanto è necessario e urgente chiarire che la responsabilità dei controlli sia di esclusivo appannaggio del datore di lavoro e non del gestore del servizio mensa in appalto”. Mentre in un’intervista pubblicata ieri sul quotidiano La Stampa, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi ha sottolineato: “Qui nessuno si sogna di discriminare i lavoratori. Il vero tema è un altro: con questi tassi di trasmissibilità del virus non ci possiamo focalizzare solo sulle mense, dobbiamo mettere in sicurezza tutti gli ambienti di lavoro. Ma dobbiamo farlo subito, ogni giorno perso è un rischio in più per l’autunno che si avvicina”. Intanto in Vaticano è già scattato l’obbligo di Green pass a mensa: senza è impossibile accedervi.

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