«Rilevanti problematiche riscontrate nelle nuove sedi, sia di traffico che di sicurezza». Questo il cuore dell’ordinanza con la quale il Consiglio di Stato motiva la sospensione del provvedimento del Tar che aveva disposto lo spostamento degli ambulanti di via Cola di Rienzo e vìa Giulio Cesare negli spazi in via Fra Albenzio e nel piazzale antistante la fermata della metro A Cipro. Lo riporta il ‘’Corriere della Sera’’
Una decisione, quella dei giudici amministrativi di secondo grado, riguardante mille e cinquecento venditori che tutti i giorni operano una turnazione tra le 30 postazioni riservati agli ambulanti nelle vie dello shopping del quartiere Prati.
Ma la loro decisione non soltanto riforma l’ordinanza del Tar datata 7 ottobre del 2021. Igiudici bocciano la precedente Giunta capitolina di Virginia Raggi che in piena estate, il 15 agosto, ha deliberato l’allontanamento degli ambulanti con l’obiettivo di «restituire decoro a una delle aree più prestigiose della città».
L’ordinanza del Consiglio di Stato riconosce, invece, le ragioni del neo assessore ad Ambiente, Rifiuti e Agricoltura Sabrina Alfonsi, ostile fin da subito alla procedura per lo spostamento scelta dalla Giunta Raggi, tanto da giudicarla, nel ruolo di presidente del Municipio I, «uno specchietto per le allodole a fini elettorali».
Alfonsi, in linea generale, non è mai stata contraria al dislocamento degli ambulanti da via Cola di Rienzo e via Giulio Cesare ma lo spostamento avrebbe dovuto essere attuato, secondo il neo assessore del Campidoglio, «attraverso un piano generale». E non certo attraverso il commissariamento di quest’estate. Il Consiglio di Stato conforta il ragionamento del neo assessore, quando, per motivare la sospensione, scrive come «pare dubbia l’adeguatezza e la completezza della fase parteci- pativa al fine di vagliare la stessa ricorrenza dei presupposti legali della defocalizzazione».
Anche l’avvocato Andrea Ippoliti, difensore delle organizzazioni degli ambulanti, rileva al ‘’Corriere della Sera’’ come «il Consiglio di Stato si è pronunciato criticando pesantemente in diritto l’operato dell’Amministrazione. È illegittimo che postazioni regolari da anni vengano definiti fuori legge». Ora la palla torna al Tar, che dovrà decidere con sentenza sulla questione.