Contrordine. Gli ambulanti possono restare in piazza e via Cola di Rienzo, oltre che nelle strade limitrofe. Un colpo di scena, perché con un decreto (dell’8 ottobre) il Consiglio di Stato ha sospeso le delocalizzazioni di banchi e bancarelle, come invece era stato deciso solo due giorni prima (il 6 ottobre) dal Tar, che aveva rigettato la sospensiva ed aveva stabilito con un’ordinanza immediatamente esecutiva il loro trasloco in via Fra Albenzio ed alla fermata Cipro della linea A. Lo riferisce ‘’Il Corriere della Sera’’ precisando che si tratta di una decisione, comunque, a termine.
Gli ambulanti – scrive – possono, infatti, restare in quelle vie fino al 4 novembre, quando è stata fissata l’udienza per la conferma o meno della sospensiva. A ricorrere con tanta velocità al Consiglio di Stato sono state alcune associazioni come Arca (Associazione Roma Commercio Ambulante) e Ana (Associazione Nazionale Ambulanti), difese dall’avvocato Andrea Ippoliti (che per ora non rilascia dichiarazioni); i giudici hanno dato loro ragione ed accolto l’istanza, sia per «l’insufficienza istruttoria», «dell’adeguatezza e della completezza della fase partecipativa», non risultando inoltre chiari, secondo il Consiglio di Stato, il ragionamento e gli approfondimenti istruttori che hanno portato alla delocalizzazione.
Una piccola doccia fredda, sia pure fuori tempo massimo, per la sindaca che solo due giorni fa, di fronte alla decisione del Tar, aveva scritto su twitter: «Diciamo addio alle bancarelle di via Cola di Rienzo, viale Germanico e via degli Scipioni. Il Tar ci da ragione. Il prossimo sindaco non ha più scuse».
Una vicenda, quindi, che continua a riservare sorprese e colpi di scena, anche perché questa sospensiva riguarda per il momento solo piazza Cola di Rienzo e dintorni, non viale Giulio Cesare dove, però, alcuni banchi ieri mattina erano aperti. Così come, ovviamente, lungo la strada più commerciale di Prati, dove i venditori, per lo più stranieri, di queste vicende giudiziarie si dicevano all’oscuro.
«Noi andare via da qui? Non ne sappiamo nulla», come dichiara al ‘’Corriere della Sera’’ Marco che ieri vendeva cinture di fronte al grande magazzino o Hami, un banco di occhiali poco lontano. E il vicepresidente di una delle associazioni ricorrenti, Angelo Pavoncelle dell’Ana, si dichiara «molto soddisfatto che il Consiglio di Stato abbia accettato la richiesta di sospensiva». E aggiunge; «Noi continuiamo a pensare che questi spostamenti fatti unilateralmente ed in modo temporaneo non portano soluzioni ma solo disagi agli operatori in un momento in cui si sta uscendo dalla pandemia, dopo un anno di tortissima crisi».
Un ricorso al Consiglio di Stato fatto velocissimamente e per questo «facciamo i complimenti agli operatori che hanno creduto fortemente nella sospensiva al secondo grado di giudizio. Speriamo- conclude Angelo Pavoncello – che a questo punto si blocchi qualsiasi tipo di delocalizzazione e si rivedano quelle già fatte nel contesto di un Piano generale del commercio su area pubblica».