Le latenti tensioni tra i partiti di centrodestra a livello nazionale non si sono tradotte in una frattura delle alleanze nei tre capoluoghi di provincia al voto il prossimo 12 giugno nel Lazio.
Tuttavia gli occhi della coalizione sono puntati sulla roccaforte elettorale di Viterbo, dove il centrodestra va diviso: all’origine dello scontro l’esito delle elezioni provinciali che hanno portato l’ex sindaco di Forza Italia, Giovanni Arena, a dimettersi per la sfiducia da parte della sua maggioranza. I malumori di Lega e Fratelli d’Italia, infatti, che hanno determinato la caduta di Arena e l’uscita di questi da Forza Italia hanno portato a due candidati: da un lato Laura Allegrini, che rappresenta Fd’I, dall’altro Claudio Ubertini che corre appoggiato da Lega e FI. E nelle maglie della scissione l’ex sindaco, con una sua lista civica, sta appoggiando la corsa della candidata del centrosinistra unito, Alessandra Troncarelli. Scenario così frammentato a destra che per l’assessora regionale si apre più di una possibilità per strappare il governo del territorio alla coalizione che da anni vince incontrastata le elezioni viterbesi.
L’unità Fd’I, Lega e FI si conferma invece a Rieti, dove il vicesindaco uscente Daniele Sinibaldi ha incassato l’appoggio anche con Italia Viva, partito che non presenta il simbolo sui manifesti ma insieme a Cambiamo e altre realtà del territorio corre sotto una lista civica. “Nella nostra città – ha spiegato Sinibaldi – abbiamo costruito un centrodestra unito, coeso, forte e in grado di coinvolgere tante altre realtà civiche e movimenti con esperienze diverse. Siamo stati capaci di farlo perché noi parliamo e lavoriamo sulle idee, sui progetti concreti e siamo un’ampia squadra di persone unicamente al servizio della città”. La capacità di unire di Sinibaldi aumenta le chance del candidato: con questa operazione il vicesindaco uscente, in un territorio storicamente di centrodestra, incamera il consenso delle forze più moderate del centro, sfidando la coalizione che a sinistra si è riunita attorno a Simone Petrangeli, ex primo cittadino della città e proveniente da Sinistra ecologia e libertà. Petrangeli conta sull’appoggio ufficioso del M5s, che ha schierato una lista civica in suo sostegno, ma perde Italia viva e Azione che corre invece per se.
Qualche mal di pancia, ma contenuto e contenibile, si è affacciato anche nel centrodestra di Frosinone. Qui la coalizione è unita nel sostegno all’assessore uscente Riccardo Mastrangeli ma sconta la corsa solitaria dell’ex di Fratelli d’Italia e Alleanza nazionale ancor prima, Giuseppe Cosimato. “Non condividevo più programmi, progetti e modi di procedere”, ha spiegato Cosimato interpellato da “Agenzia Nova”. “Così – ha aggiunto – ho deciso di candidarmi da solo nel settembre 2021 perché, a mio parere, il progetto civico è l’unico che consente di affrontare i problemi lontano dagli inciuci delle liste dei partiti, e concentrarsi sulle esigenze della cittadinanza. Servono persone nuove alla politica, non le solite facce, e noi abbiamo una lista fatta di imprenditori e cittadini”. Potrebbe trarre vantaggio dalla scissione lo sfidante del centrosinistra, Domenico Marsi, tuttavia la provenienza politica di Cosimato lasciano immaginare un progetto più rivolto a destra che non al centro, area in cui eventualmente la sinistra avrebbe potuto erodere consenso.