Ance Roma-Acer: Ciucci, “una Centrale unica per gestire le opere di di Expo, Giubileo e Pnrr”

La proposta dei costruttori, insieme agli ordini professionali della Capitale, per superare le lentezze burocratiche, che rischiano di far disperdere le risorse e lasciare i cantieri al palo.

Una Centrale unica committenza (Cuc) per gestire gare e bandi per la progettazione e esecuzione delle opere straordinarie che andranno realizzate a Roma con i fondi del Giubileo, del Pnrr ed eventualmente di Expo 2030. È la proposta – scrive oggi il dorso locale del Corriere della Sera – lanciata dai costruttori insieme agli ordini professionali della Capitale per superare le lentezze burocratiche, che rischiano di far disperdere le risorse e lasciare i cantieri al palo.

“Suggeriamo che l’attuale Centrale unica di committenza, che oggi si occupa soltanto di forniture e servizi, sia allargata anche alla progettazione delle opere da realizzare con i fondi straordinari in arrivo”, spiega il presidente di Ance Roma Acer, Antonio Ciucci. Attualmente molte gare capitoline passano per Invitalia, centrale pubblica nazionale strutturata in questo senso. E aggiunge: “Avere uno strumento simile, tutto romano, entro la fine dell’anno o al più tardi a inizio del prossimo, consentirebbe di gestire celermente i fondi e garantirebbe, inoltre, sicurezza e trasparenza negli appalti”.

Così ieri, insieme all’associazione Organizzazioni di ingegneria e di consulenza (Oice), all’Ordine degli architetti e a quello degli ingegneri, l’Ance Acer di Roma ha inviato al sindaco Roberto Gualtieri tre proposte per colmare al più presto i gap tecnici e amministrativi: ricorrere prima possibile a supporti di project management; condividere una programmazione chiara degli interventi; mantenere alta l’attenzione sulla centralità della progettazione e sulla qualità degli interventi, sulla qualificazione delle imprese e sicurezza dei cantieri.

“Si tratta di una mano tesa all’amministrazione che sta avendo dei problemi perché sono stati tagliati i fondi per tanti anni e ora abbiamo una macchina amministrativa che non è in grado di affrontare le procedure necessarie a questi investimenti straordinari in tempi celeri. Lo spirito è fare squadra, siamo competenti e possiamo supportare la pubblica amministrazione”, sottolinea Ciucci.
Anche perché “c’è un problema di sottodimensionamento degli uffici che storicamente fanno fatica nella gestione dell’ordinario, nonostante l’alta qualità dei tecnici non si riescono a evadere le pratiche”, sottolinea Massimo Cerri, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Roma. Anche se nel frattempo “ci sono una serie di azioni che stiamo portando avanti, stiamo lavorando con l’assessore all’Urbanistica Maurizio Veloccia per la modifica di alcune norme del Piano regolatore e stiamo cercando di sensibilizzare l’amministrazione per risolvere le problematiche dell’Ufficio condono”, racconta al Corriere Alessandro Panci, presidente dell’Ordine degli architetti di Roma.

“L’obiettivo, adesso, deve essere velocizzare l’iter delle pratiche negli uffici pubblici e creare un Urban center, un luogo fisico di riferimento per i professionisti del settore”, aggiunge ancora Panci. “Il mondo dell’ingegneria è a disposizione della città nella progettazione, la pubblica amministrazione è oberata dall’ordinario e quindi fa difficoltà a gestire lo straordinario”, conclude Giorgio Lupoi, presidente di Oice.

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