nce Roma-Acer si associa “all’allarme e alle proteste di gran parte del mondo economico per l’inserimento dell’articolo 28 all’interno del ‘Decreto sostegni ter’ che non ha nulla che vedere col sostegno all’economia, ma anzi il suo contrario”. Lo dichiara in una nota il presidente dei costruttori romani, Nicolò Rebecchini. “L’articolo 28 del Decreto impedisce la cessione del credito di banche e privati, dopo una prima cessione al fine di evitare distorsioni e truffe – aggiunge il presidente Ance Roma-Acer -. Non esiste alcuna correlazione tra il buon proposito di bloccare le frodi e lo strumento adottato”.
Per Rebecchini: “tutto ciò avrà come conseguenza il blocco di migliaia di cantieri iniziati, creando, inoltre, il collasso immediato di innumerevoli imprese, il licenziamento di decine di migliaia di lavoratori, in controtendenza rispetto all’effetto benefico della ripresa massiccia dell’occupazione, dovuta in grandissima parte dal rilancio proprio dell’attività edilizia. Questo blocco rischia di fermare un ingranaggio virtuoso anche nei riguardi di milioni di cittadini che non riusciranno ad efficientare la propria abitazione, nonostante gli stringenti obiettivi europei e mondiali sulle emissioni di Co2”, spiega Rebecchini.
Inoltre, nella nota di lettura n. 286 degli analisti del Senato che controllano e valutano la bontà delle disposizioni governative, “si paventa una forte riduzione a causa dell’articolo 28, degli enormi ritorni di maggiori entrate da Iva, Irpef, Ires e Irap per lo Stato con danni enormi per il Pil”, si legge nella nota dei costruttori romani.
“Alla ricerca di un obiettivo sbagliato, anche se giusto nei propositi, si recano danni a tutti: cittadini, imprese, professionisti, lavoratori, Istituti finanziari, casse dello Stato, Pil nazionale”, conclude il presidente Rebecchini. Pertanto, Ance Roma propone: la modifica del “sostegni ter”, per consentire ulteriori cessioni verso istituti di credito ed altri soggetti vigilati da Banca d’Italia; di posticipare a settembre il termine di giugno, relativo al vincolo dell’esecuzione dei lavori al 30 per cento per i villini unifamiliari a seguito del blocco delle procedure oggi in atto.