Associazione 21 luglio: campi rom vanno superati non riparati, modello è Municipio Roma VI

L'associazione ha inviato una lettera al sindaco Gualtieri

È in corso, in questi giorni, la discussione sul bilancio in Assemblea capitolina. A seguito di un carteggio tra dipartimenti e polizia locale, in cui si dichiaravano inagibili tutti i campi rom della Capitale, il Campidoglio dovrà vagliare un possibile investimento da 5 milioni di euro per lavori di messa in sicurezza di sei villaggi. Secondo Carlo Stasolla, presidente dell’Associazione 21 luglio, tuttavia lo stanziamento va indirizzato a politiche per la fuoriuscita delle persone, circa 2.500, dai campi rom e il modello di riferimento da adottare è quello che sta portando alla chiusura del villaggio di via Salone, nel Municipio Roma VI, l’unico amministrato dal centrodestra.

In una lettera inviata al sindaco Roberto Gualtieri l’Associazione 21 luglio, in riferimento alla messa in sicurezza dei sei campi (Candoni, Salone, Salviati, Gordiani, Castel Romano, Lombroso) spiega: “L’eventuale approvazione di un tale progetto corrisponderebbe a una scelta anacronistica e svantaggiosa sotto il profilo economico. I villaggi della città di Roma vanno superati ancor prima di essere oggetto di interventi di messa in sicurezza”.

“Sono le diverse esperienze su scala nazionale – prosegue la lettera – a insegnarci che il superamento di un insediamento ha un costo economico che, ripartito per ogni nucleo familiare, si attesta attorno a un importo di circa 10.000 euro. Questo vorrebbe dire che per superare i 6 villaggi della Capitale abitati da 510 nuclei familiari occorrerebbero poco più di 5 milioni di euro, gli stessi necessari per la loro parziale messa a norma”. E il modello a cui fare riferimento, spiega Stasolla, “è sicuramente quello del Municipio VI, dove a seguito di un percorso partecipato nelle prossime settimane verrà presentato un piano di superamento del villaggio di via di Salone, innovativo nei modi e dei contenuti, condiviso dal basso e dalle autorità municipali. Una progettualità che vede tutti d’accordo, sostenibile, certa nei tempi e nelle spese”.

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