Il Campidoglio prova a venire in aiuto del percorso di concordato preventivo di Atac. Dopo i rilievi
del Tribunale sul piano di concordato, tra cui uno sulla gestione delle passivita’ dovute dalla municipalizzata al Comune, l’Assemblea capitolina ha approvato, con 25 voti favorevoli e 5 contrari, una delibera, in cui si stabilisce che Roma Capitale sara’ l’ultimo creditore ad essere pagato da Atac
nel corso del suo piano di risanamento.
“La delibera riguardala richiesta del tribunale di modificare la parte del piano di concordato nella quale veniva previsto il pagamento dei crediti chirografari”, ha spiegato l’assessore al Bilancio Gianni
Lemmetti.
Il piano di concordato presentato da Atac prevede due strumenti finanziari partecipativi diversi per ripianare le passivita’ e che Atac procedesse all’estinzione dei debiti “di pari passo” per tutti i creditori. Mentre, ha ricordato Lemmetti, il tribunale fallimentare ha chiesto di “rivedere questa parte poiche’ il Comune non puo’ stare sullo stesso piano degli altri creditori”.
Restano i dubbi della ragioneria e del segretariato generale sulla manovra.
“Dubbi che ha anche l’Anac – scrive Lorenzo D’Abergo su Repubblica – Anche l’Authority di Raffaele Cantone si sta muovendo. Vuole vederci chiaro sul concordato e ha già chiesto alla procura – al pari della Corte dei Conti – il parere con cui i pm deputati agli affari civili hanno stroncato il primo piano formulato dall’Anac: nel mirino ci sono i quasi 13 milioni di euro di compensi concessi ai consulenti, i 55 milioni di euro versati alle banche il giorno prima dell’avvio del concordato e la svalutazione delle somme che Atac vantava nei confronti del Campidoglio datata 2016. In più c’è anche la questione dell’Antitrust. L’Anticorruzione ha chiesto pure di conoscere lo stato del contenzioso che verrà avviato al Tar del Lazio sulla proroga dell’affidamento del servizio di trasporto pubblico ad Atac fino al 3 dicembre 2021. Il Garante della concorrenza – conclude – ha impugnato la delibera. Ora sta all’Anticorruzione decidere se accodarsi o meno”.