Atac: sindacati, per le ‘’catenelle’’ sul piede di guerra e sciopero in vista

Dopo il fallimento della riunione fiume di ieri, tra i tanti problemi in attesa di soluzione anche la fine dello smart working e i bonus per gli orari prolungati delle feste.

Clima molto teso tra Atac e sindacati che ieri, al termine di una riunione fiume su svariate questioni aperte da tempo, addirittura non hanno escluso l’ipotesi di uno sciopero. Lo scive il ‘’Corriere della Sera’’ rilevando che tra i tanti problemi in attesa di soluzione la fine dello smartworking e i bonus per gli orari prolungati delle feste.

Ma lo scontro, e poi la rottura che ha in pratica decretato il fallimento dell’incontro, si sono consumati su un tira e molla che va avanti da giorni e che riguarda le cosiddette «catenelle» comparse a inizio pandemia per «tutelare» gli autisti e mantenere una distanza di sicurezza tra loro e i viaggiatori.

Atac, peraltro in ritardo dato che la circolare del ministero che autorizzava la riapertura delle porte anteriori è del 15 novembre, ha disposto la rimozione di questi separatori ma subito dai sindacati erano arrivate le diffide. Anche perché – denunciavano i sindacati – nel suo ordine di servizio l’azienda prescrive, per assicurare il distanziamento, che vengano lasciati liberi i primissimi posti dietro la cabina di guida ma, nei fatti, per l’autista è impossibile controllare che questo accada.

E anzi, da quando è stata riaperta la porta anteriore – dicono sempre i sindacati – ci sarebbe anche l’aggravante che i passeggeri tendono a sostare anche nella parte anteriore senza rispettare, così, quella distanza che invece il ministero aveva richiesto.

Insomma, una situazione che in questi giorni ha visto fioccare soluzioni fai-da-te, con nastri e fettucce a protezione delle cabine, e su cui ieri sera si è consumato lo strappo dato che l’azienda non sembra intenzionata a ripristinare le vecchie catenelle. Altri temi di discussione sono stati l’applicazione dello smart working e gli orari durante le feste di Natale, corse allungate per le quali i sindacati si aspettano, come ogni anno, degli incentivi. Il Comune, però, ha già annullato il concertone, e non si escludono altre limitazioni e modifiche agli orari.

 

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