Autonomia: D’Amato, ‘il destino di Roma preoccupa’

'Se si impoverisce la Capitale si impoverisce il Paese'

Un momento dell'evento al Teatro Brancaccio con Alessio D'Amato.

“Il destino di Roma preoccupa. Nel momento in cui si tende a dividere e non a unire emergono disomogeneità. Con un disegno non organico si rischia di fare danni. E la Capitale potrebbe pagare il prezzo più alto”. Lo dice in un’intervista a Il Messaggero Alessio D’Amato, assessore alla Sanità e candidato alla Presidenza della Regione Lazio per il Pd, commentando il progetto autonomista di Roberto Calderoli.

I tentativi nel corso degli anni di di togliere prerogative, funzioni, e competenze a Roma Capitale “sono stati diversi, e hanno riguardato settori produttivi importanti. Penso al trasferimento al Nord di grandi asset strategici sulle telecomunicazioni o alla finanza – aggiunge -. C’è una tendenza dei grandi poteri del Nord a impoverire Roma, desertificarla. E questo è un danno, perché se si impoverisce la Capitale si impoverisce il Paese”.

A Roma “ci sono i maggiori flussi turistici con il maggiore aeroporto internazionale italiano – sottolinea -. C’è un’industria farmaceutica fiorente, abbiamo i più importanti investimenti sulle ricerche e sulle tecnologie”. Pensare “di trasferire al Nord ministeri impoverendo il tessuto del piccolo commercio e dell’artigianato della nostra città è un errore strategico”. D’Amato non vuole demonizzare l’autonomia, “ma c’è una visione che non riguarda l’intero sviluppo del Paese. Riguarda la difesa, legittima, di interessi particolari che però sono interessi del Nord. Mi auguro che ci sia una riflessione forte nel governo e mi auguro che il premier Giorgia Meloni, che è di Roma, possa intervenire e bloccare questa riforma”.

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