“Storico Ristorante zona Marconi/Portuense Roma cerca cassiera con esperienza nel settore, bella presenza e disponibilità orari serali e festivi. Inviare cv con foto a cassiere.ristoranti@gmail.com”
Questo è uno dei tanti annunci che, senza successo, l’imprenditore Leonardo Leone pubblica sui giornali di richieste di lavoro. Titolare di una catena di centri benessere, ristoranti e di attività che operano nel turismo e nell’intrattenimento, è costantemente alla ricerca di nuove figure professionali da inserire nei propri organici. Eppure, ogni volta, fatica a trovare del personale.
“Quello che mi stupisce – ci spiega – sono le giustificazioni con le quali le persone rifiutano le nostre proposte professionali. ‘Non posso accettare il lavoro perché è troppo lontano da casa’”, è stata una delle ultime risposte che ho ricevuto”.
In Italia si parla sempre della dilangante disoccupazione che affligge il nostro Paese eppure, secondo un’indagine sull’occupazione e sugli sviluppi sociali pubblicata dalla Commissione Europea, quasi un giovane su cinque, nella fascia fra i 14 e i 24 anni, non solo non ha un lavoro ma neppure lo cerca.
“I candidati – prosegue Leone – sembra vogliano anche dettare le regole e gli orari del loro impiego. C’è chi vorrebbe venire al lavoro non prima delle ore 9.00 di mattina oppure c’è chi si rifiuta di lavorare nei giorni festivi. Qualcuno, addirittura, dopo aver superato la preselezione iniziale, non si è neppure presentato alla giornata di ‘prova’. Sono molti anni che pubblico annunci e, nell’80% dei casi, non riesco a trovare il personale richiesto. Di curricula ne ricevo moltissimi ma il loro numero è inversamente proporzionale al reale interesse delle persone.
Solo negli ultimi mesi – aggiunge – siamo alla ricerca di store manager, cassiere, camerieri, estetiste, chef, commerciali, operai edili e di altre figure professionali ma a quanto pare, e solo per farvi un esempio, i 1.100 euro al mese previsti per fare la cassiera, sembrano non interessare a nessuno. Sono rammaricato perché ho realizzato le mie attività partendo da zero e, qualsiasi professione abbia svolto, l’ho sempre affrontata con assoluta determinazione, impegno ed entusiasmo”.
Ma com’è possibile che certi mestieri i giovani (e non solamente loro), non vogliono più farli?
La questione, infatti, non è ascrivibile solamente al territorio romano e le cronache di questi anni riportano, episodi analoghi, anche in altre regioni italiane.
Eppure, poi, si scopre che moltissimi ragazzi preferiscono lavorare come Riders, i fattorini delle consegne a domicilio, seppur senza avere alcuna tutela sindacale.
Intanto, noi di Radio Colonna ve lo ricordiamo, l’imprenditore Leonardo Leone sta ancora aspettando…