Il centrosinistra inverte una tendenza in corso da qualche anno, il centrodestra perde qualche posizione ma, rimane, in linea teorica, ancora avanti nella carta geografica dei Comuni. La mappa cambia soprattutto nel peso specifico: se infatti il numero dei capoluoghi di provincia è in sostanziale equilibrio, quello dei capoluoghi di regione, vede il centrosinistra riconquistare Torino e Roma: attualmente sono 12 quelli a guida Pd e alleati, otto per il centrodestra e uno per il Movimento 5 Stelle che è la forza che più di ogni altra esce ridimensionata da questa tornata elettorale, almeno in termini di Comuni governati.
La mappa dell’Italia, quella fatta dalle cento città e dalla provincia che spesso fa fatica ad entrare nel dibattito nazionale si riequilibra: centrodestra batte centrosinistra 50 a 46. Ma diventa quasi un pareggio se si rappresenta il M5s (che dalla carta geografica quasi sparisce, mantenendo tre capoluoghi, il principale dei quali Campobasso) come parte integrante della coalizione di cui fa parte il Pd.