Banche: dopo il crollo Credit Suisse corre ai ripari, Bce valuta rischi per Europa

Il soccorso della Banca centrale svizzera, che ha concesso un prestito fino a 54 mld di dollari, aiuta a migliorare uno scenario catastrofica

Credit Suisse corre ai ripari. Dopo il tonfo del titolo sulla piazza di Zurigo, che ieri ha innescato una tempesta di vendite sull’intero comparto bancario in Europa, l’istituto di credito svizzero ha annunciato l’intenzione di esercitare la sua opzione per prendere in prestito fino a 50 miliardi di franchi svizzeri, circa 54 miliardi di dollari, dalla Banca Centrale Svizzera.

Il Consiglio federale svolgerà una seduta straordinaria a causa della situazione di Credit Suisse. Lo hanno confermato a Keystone-Ats fonti ben informate dell’amministrazione federale. Intanto c’è grande attesa per la riunione della Bce di oggi, dove è atteso un nuovo il rialzo dei tassi di 50 punti base.

Credit Suisse è una banca svizzera. Si muove da sempre fuori dalle norme e dal controllo delle autorità europee. Ma un fallimento di quello che è stato uno dei giganti del credito a livello mondiale avrebbe serie ripercussioni anche per le banche europee.

Il soccorso della Banca centrale svizzera, che ha concesso un prestito fino a 54 mld di dollari, aiuta a migliorare uno scenario che la catastrofica giornata di ieri in Borsa aveva reso nero. Resta però il tema centrale quando si parla di stabilità finanziaria, la fiducia, che è strettamente legato alla reputazione dell’intero sistema. È su questo piano che la Bce deve decidere quanto può rischiare l’Europa.

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