La Capitale ha accolto con curiosità e soddisfazione l’arrivo del nuovo servizio di bike sharing di Uber. Rosse fiammanti, con la pedalata assistita, le nuove 700 biciclette messe a disposizione di romani e turisti fanno una gran figura. Chi l’ha provata parla di un piccolo bolide elettrico, capace di arrivare fino a 25 km/h. L’accoglienza positiva da parte di romani e commentatori è stata unanime: dopo l’esperienza negativa di Obike, ora Roma ha un servizio che parrebbe di livello, sperando non vada a finire nel Tevere come il precedente. Questa volta non più free floating come le bici asiatiche di Obike, ma postazioni in grado di evitare la dispersione del servizio ed eventuali danni.
Capitolo prezzo. È stato osservato il costo elevato del nuovo servizio sharing di Uber: 20 centesimi, solo 9 cents in meno rispetto allo scooter elettrico di Ecooltra che va al doppio della velocità, è ecologico e consente di varcare senza sanzioni la ZTL.
Il prezzo pare elevato, ma in questa sede non si vuole criticare il prezzo in sé – motivato, immaginiamo, da costi logistici e gestionali su cui sono stati parametrati i 20 centesimi – ma in relazione a quello delle altre città europee dove le bici di Uber già corrono per le strade.
Come ha potuto verificare Radiocolonna, a Roma il costo al minuto è il più alto d’Europa, a pari merito con Lisbona e Berlino. A Madrid il costo dello stesso servizio è di 17 centesimi al minuto, a Berlino, Bruxelles, Malaga e Parigi addirittura 15 cents. A Londra il costo per minuto è di 0.12 sterline.
Curiosa la dinamica oltreoceano: negli USA, infatti, rispetto al costo iniziale il costo in alcune città è aumentato
Se volessimo usare come parametro la ricchezza pro capite, il primato italiano parrebbe ancora più curioso. Secondo i dati riferibili al primo gennaio 2018, infatti, la ricchezza pro capite in Italia sarebbe inferiore a tutti i Paesi in cui le bici di Uber costano meno, eccetto il Portogallo.
Ma il problema più che economico è culturale: in una città come Roma in cui la cultura della ciclabilità è ancora acerba e rappresentata da pochi pionieri delle due ruote, un servizio ‘elitario’ difficilmente scalderà i cuori di quei romani per i quali spendere 12 euro per un’ora di bici è troppo. Di quegli studenti che, una volta usciti da scuola, vorrebbero prendere il bike sharing al posto del bus ma constatano che mezz’ora di pedalata costa come quattro biglietti del trasporto pubblico.