Sono 239 le domande di brevetto relative alla Regione Lazio, a fronte di un totale di 4.465 a livello nazionale. I dati sono pubblicati dallo European patent office (Epo) nel 2020, ed esaminati in uno studio di Unioncamere-Dintec.
A trainare il Lazio verso quota 239 sono state le 217 domande di brevetto avanzate da Roma. Dietro la Capitale spunta Frosinone, con dieci domande, seguita da Latina (6), Viterbo (4) e Rieti (2). Il comparto, in cui nel Lazio si sono ottenuti i maggiori risultati nella ricerca, con 59 brevetti, e’ il settore delle “tecniche industriali e trasporti” che si occupa di tecnologie della manifattura e dell’automotive.
Segue con 49 brevetti il settore delle necessita’ umane, cioe’ quello che si occupa dall’agricoltura all’abbigliamento, passando per il tabacco e lo sport e quello della fisica, con 48 brevetti. Sono 29, invece, i brevetti nel settore della chimica e della metallurgia, seguito dall’elettricita’ (22), dalla meccanica (17), dalle costruzioni fisse (12) e dal tessile e dalla carta (1). Dei brevetti “laziali”, 27 si riferiscono alle Ket (Key enabling technologies), le tecnologie che la Commissione europea ha definito abilitanti a tutti gli effetti. Le 6 categorie delle Ket (biotech, fotonica, materiali avanzati, nano e micro-elettronica, nanotecnologie e manifattura avanzata), sono quelle relative alla manifattura avanzata, all’automazione e ai robot.