Bruxelles: l’Italia candida Roma a sede dell’Autorità doganale europea

"Stiamo discutendo di anticipare già al 2026 l’introduzione del dazio per i piccoli pacchi extraeuropei. Significa anche un aumento esponenziale dei carichi di lavoro, una sfida che richiede risposte tecnologiche e istituzionali" ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, illustrando la candidatura italiana

La candidatura italiana a Roma per la sede della nuova autorità europea delle dogane (Euca) è stata presentata oggi a Bruxelles nella residenza dell?ambasciatore italiano in Belgio. A sostenere la candidatura di Roma il ministro dell?Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, il ministro dell?Agricoltura Francesco Lollobrigida, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il direttore di Adm Roberto Alesse, l'Ad di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia. A fare gli onori di casa dell?evento - si legge in una nota del ministero dell'Economia - gli ambasciatori Federica Favi e Vincenzo Celeste. Nei saluti iniziali anche un video del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nell?affollata sala, oltre cento persone tra ospiti italiani ed europei, l?inviato speciale Ue Luigi Di Maio, europarlamentari italiani di tutte le forze politiche, professionisti del settore ed esperti di dogane che seguono il dossier per Consiglio, Commissione e Parlamento Ue. (segue)

L’Italia candida Roma a sede dell’Autorità doganale europea. La nuova Autorità, prevista dalla riforma doganale europea, avrà il compito di armonizzare le procedure e coordinare l’analisi dei rischi e le attività operative tra le amministrazioni degli Stati membri. La proposta di candidare la città di Roma si fonda sulle competenze maturate dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli italiana, riconosciuta tra le più avanzate in Europa per digitalizzazione, integrazione dei dati, contrasto alle frodi e attuazione del Codice doganale dell’Unione. “I dazi non sono più un tabù. È evidente che la funzione doganale ha assunto una nuova centralità, imponendo anche all’Unione Europea di adeguare le proprie politiche e strumenti. A Bruxelles stiamo discutendo di anticipare già al 2026 l’introduzione del dazio per i piccoli pacchi extraeuropei. Significa anche un aumento esponenziale dei carichi di lavoro, una sfida che richiede risposte tecnologiche e istituzionali: la nostra candidatura risponde a queste nuove esigenze”, ha detto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, illustrando la candidatura italiana.

“In un mondo sempre più complesso, segnato da traffici illeciti e minacce ibride, l’Europa ha bisogno di una politica doganale moderna e sicura: non si tratta solo di un tema tecnico, ma di una priorità politica che incide sul futuro del mercato unico, sulla competitività delle imprese e sulla tutela dei cittadini”, ha affermato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “La sede dell’Euca troverebbe a Roma la sua collocazione naturale, l’Italia è infatti uno dei paesi fondatori dell’Unione europea e ha dato forte impulso alla nascita e allo sviluppo dell’unione doganale. Il Governo italiano supporta la candidatura e sarebbe orgoglioso di ospitare un’agenzia che è fondamentale per il buon funzionamento dell’Unione”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida.

“Roma sta vivendo una stagione di rinnovamento e di rilancio: la candidatura a sede dell’Autorità doganale europea rappresenta un riconoscimento della sua ritrovata centralità in Europa e della sua capacità di essere protagonista nelle grandi sfide dell’innovazione e della cooperazione internazionale”, ha detto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Con la candidatura della città di Roma, il nostro Paese mette a disposizione della nuova Autorità doganale dell’Unione europea l’eccellenza maturata dall’Agenzia nell’analisi dei rischi e nel contrasto alle frodi. La nuova Autorità ci permetterà di proiettare verso il futuro l’Unione doganale con un ambizioso progetto di rinnovamento digitale, in grado di favorire il commercio internazionale lecito e la sicurezza degli scambi” ha concluso Roberto Alesse, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

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