Prima chiusura di bilancio con “il 100% dei ricavi da attività all’estero”, in 18 Paesi dei 5 continenti, per Cementir Holding (gruppo Caltagirone) che da gennaio 2018 ha ceduto le attività italiane, in perdita, e con le parallele acquisizioni in Belgio ha visto un balzo di fatturato e utile. Ma “oggi Cementir ha ancora un’anima italiana”, pur avendo acquisito “una mentalità realmente internazionale”, dice il presidente e A.d, Francesco Caltagirone Jr. Di italiano resta solo la sede in Corso Francia a Roma.
Tentazioni di spostare tutto all’estero? “No – risponde -. La testa, la parte creativa la lasciamo a Roma: perchè qui siamo bravi. Poi, sono nato a Roma, tutte le attività della famiglia e del gruppo sono a Roma. Se si presentano opportunità le valutiamo ma non è in agenda”. Come è escluso un ripensamento: “Non vedo la possibilità di reinvestire qui, un Paese che ha le sue problematiche legate alla crescita ed al debito: Il mondo è grande: io sono più per diversificare, andare in nuovi Paesi”. Le attività all’estero bilanciano poi l’impegno del gruppo Caltagirone in Italia come “con le partecipazioni in Generali e Acea, le attività editoriali e quelle immobiliari”.