Campidoglio, da 2021 giù Irpef per i romani

Operazione con P.Chigi. MSS,"conti in sicurezza".Pd, "non basta"

Chiuderà nel 2021 la gestione commissariale del debito storico di Roma Capitale, “una sorta di bad company”, come la definisce Virginia Raggi, in cui “nel 2008 sono stati inseriti miliardi di debiti, arrivati attualmente a oltre 12”. L’annuncio della sindaca insieme al viceministro all’economia Laura Castelli rimbalza, in tempi record, sui social dei pentastellati romani: “Chiudiamo i conti con il passato. Questa attività consente di mettere in sicurezza i conti da qui al 2048”. Non solo. Tra gli effetti dell’operazione condotta dal Campidoglio con Palazzo Chigi, c’è un possibile calo dell’Irpef. La prima cittadina, ringraziando espressamente il premier Giuseppe Conte, illustra così la manovra messa in campo: “Questa operazione libererà risorse per 2,5 miliardi fino al 2048” in favore del Campidoglio e “ci consentirà dal 2021, se tutto procede da programma, di ridurre l’Irpef, oggi la più alta d’Italia. Si inverte la rotta”.

“La norma sarà inserita nel decreto crescita. Lo Stato si accolla una parte del debito finanziario e riduce i costi che dà alla gestione commissariale. È un’operazione win-win. I cittadini italiani non pagheranno l’operazione – precisa il viceministro Castelli -. In caso contrario ci saremmo trovati nel 2022 con una crisi di liquidità fortissima che avrebbe soffocato la città”.

Questo il crono-programma: nei prossimi tre anni verrà fissato in via definitiva il debito residuo, poi si procederà alla chiusura della gestione commissariale e il nuovo piano di rientro, “reso sostenibile”, tornerà di competenza dell’amministrazione capitolina. Critico il Pd, secondo cui “non basta il superamento della gestione commissariale per risolvere i problemi di Roma. Questa città ha un urgentissimo bisogno di interventi perché sta collassando sotto l’inerzia del Campidoglio e del Governo”, attacca Marco Causi, ex assessore al bilancio con Walter Veltroni e, nel periodo finale, con Ignazio Marino. Causi risponde alla sindaca che sul debito storico aveva chiamato in causa proprio i suoi predecessori “capaci”, e punta il dito: all’epoca di Veltroni “i servizi pubblici, a differenza di oggi, non versavano nello stato penoso in cui la Raggi e la sua giunta li hanno portati. Le stazioni della metropolitana non erano chiuse, le manutenzioni venivano effettuate, gli autobus non erano fermi nei depositi per assenza di pezzi di ricambio”. Nel corso della conferenza, Raggi non risparmia stoccate, neanche alla stampa: “Voi ci date degli incapaci, sempre. Oggi, un sorriso da cittadini, indipendentemente dal lavoro che fate, potreste anche farlo – dice ai giornalisti presenti alla conferenza -. Stiamo facendo tutto questo per Roma e per i romani ed è davvero una bella notizia, una luce in fondo al tunnel”.

L’assessore al Bilancio Gianni Lemmetti parla di uno “spartiacque. Lasciamo un’eredità positiva di 2,5 miliardi da poter investire in città agli amministratori futuri, chiunque essi siano. Perché si sa che nel 2021 scade il primo mandato della Raggi”.(Fonte ANSA).

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