Per il consigliere eletto nelle fila di Sinistra Civica Ecologista in Assemblea Capitolina, intervenuto ai microfoni di Radiocolonna.it, una delle priorità è sbloccare al più presto il piano comunale assunzioni, dare così nuova linfa e posti di lavoro al sistema pubblico romano.
“Roma – rileva – era già in difficoltà prima della pandemia per via della crisi economica, e adesso dopo di essa troviamo un acuirsi di problemi sociali ed economici legati alla questione lavoro, e quindi dobbiamo cercare di creare dei piani per le assunzioni, perché questa città ha bisogno di personale e di lavoro pubblico, per cui è necessario far scorrere le graduatorie dei concorsi già effettuati e fare nuove assunzioni ad Ama rilanciando in sostanza il lavoro pubblico” .
Un tema storicamente delicato a Roma, che in tempo di pandemia ha visto un ulteriore aggravamento è quello del diritto all’abitare, su cui Luparelli esprime un giudizio molto chiaro, “Abbiamo circa 30.000 persone – sottolinea – che abitano a Roma che sono in emergenza abitativa, cioè non riescono più a pagare affitto e mutui e sono in ritardo con i pagamenti, servono inoltre case di edilizia residenziale pubblica (ERP) e dobbiamo fare tutti uno sforzo per recuperare questi alloggi che devono essere destinati alle famiglie meno abbienti e a quelle che hanno perso il lavoro durante la pandemia”.
Riguardo alla situazione dei rifiuti a Roma, che fin dall’inizio del mandato sta impegnando moltissimo la Giunta Gualtieri per scongiurare una nuova crisi, secondo Luparelli si deve ancora lavorare molto, ma qualcosa si è già visto come ad esempio i cassonetti più vuoti ed un efficientamento del servizio.
‘’Stiamo lavorando tutti i giorni per migliorare la raccolta dei rifiuti, ma è chiaro che mancano gli impianti – rileva – e bisogna farli dentro la normativa della economia circolare. Non possiamo permetterci di tornare indietro su questo tema anche se c’è un problema legato all’impiantistica. Il decentramento serve anche a questo, ovvero ogni Municipio deve essere consapevole di dover ospitare un impianto, magari di piccole dimensioni, e le proposte in campo sono diverse e ci vorrà del tempo. Abbiamo trovato una situazione molto difficile, perché a Roma sono circa 15 anni che non si danno risposte anche le più elementari ai cittadini”.