Campidoglio: oltre 2 mln per adeguare indennità consiglieri, le opposizioni insorgono

Fa discutere in Assemblea capitolina l'adeguamento delle indennità dei consiglieri capitolini che sarà varata con l'assestamento di bilancio. I costi sono ritenuti a carico di Roma Capitale ma l'entrata in vigore "resta inteso - si legge nel documento - decorrerà alla pubblicazione del decreto del Viminale e del Mef"

Fa discutere in Assemblea capitolina l’adeguamento delle indennità dei consiglieri capitolini che sarà varata con l’assestamento di bilancio, in esecuzione alla legge del 2009 che ha previsto l’istituzione dell’ente Roma Capitale con una sua autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria.

La legge prevede, tra le altre cose e in vista del trasferimento di poteri all’ente capitolino sia da parte dello Stato sia da parte della Regione Lazio, che “i consiglieri capitolini hanno diritto a recepire una indennità onnicomprensiva di funzione, anch’essa determinata con decreto del ministro dell’Interno di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, sentita l’Assemblea capitolina, in una quota parte dell’indennità del sindaco” che nel decreto è indicata al comma 4 e che nella delibera – che arriverà in Aula Giulio Cesare nei prossimi giorni – è fissata al 45 per cento dell’indennità del sindaco. I costi sono ritenuti a carico di Roma Capitale ma l’entrata in vigore “resta inteso – si legge nel documento – decorrerà alla pubblicazione del decreto del Viminale e del Mef”.

L’atto oggi è stato licenziato con parere favorevole nelle commissioni Bilancio e Roma Capitale, con il consigliere della lista Civica Gualtieri, Carmine Barbati, che è stato sostituito dal capogruppo Giorgio Trabucco.

Barbati, come parte delle opposizioni capitoline (dal gruppo di Azione della lista Civica Calenda a Italia viva del gruppo misto al Movimento 5 stelle) ha espresso infatti una posizione di contrarietà: “Visto il delicato momento storico che sta vivendo il Paese, aggravato dall’assurda crisi di governo innescata dal M5s, è meglio congelare la delibera sui compensi dei consiglieri capitolini”, ha affermato in una nota in polemica con la maggioranza di cui è parte.

“Non entro nel merito del provvedimento ma mentre le famiglie e le imprese cercano di sopravvivere a inflazione e caro energia, l’Assemblea capitolina deve dare un segnale ai cittadini. Quando il parlamento approverà la legge costituzionale che riconosce a Roma Capitale autonomia amministrativa e finanziaria, allora sarà il momento più opportuno per adeguare gli stipendi dei consiglieri”. Il documento di assestamento di bilancio prevede 2 milioni e centomila euro di stanziamento per adeguare le indennità dei consiglieri, che vanno ad aggiungersi ai 327mila euro stanziati dallo Stato.

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