Le commissioni capitoline Politiche Abitative e Politiche Sociali, in seduta comune, si sono riunite per condividere gli emendamenti di dipartimenti e municipi al Regolamento per il contributo all’affitto.
“Vogliamo la maggiore partecipazione e coinvolgimento possibile di tutti i soggetti interessati, visto che sono passati vent’anni dalla precedente deliberazione comunale, la n. 163/98, senza che nessuno prima di noi si sia preso la briga di revisionare, integrare o aggiornare uno strumento come questo, che incide su situazioni di disagio abitativo”, ha spiegato la presidente della commissione Politiche Abitative Valentina Vivarelli.
Con il testo vengono definiti nuovi requisiti per i destinatari del contributo, estendendolo a nuclei famigliari che abbiamo ricevuto anche solo un’intimazione di sfratto, nonché a chi possiede i requisiti previsti per l’accesso all’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP). Inoltre, vengono introdotte delle tempistiche per velocizzare l’iter amministrativo che sarà standardizzato: il Dipartimento delle Politiche Sociali acquisirà la competenza di predisporre una modulistica comune, sia per la domanda del richiedente sia per la scheda di valutazione delle istanze, che verranno esaminate da una Commissione di Valutazione composta anche da assistenti sociali.
Il contributo avrà una durata triennale, per conformarsi alla periodicità dei contratti a canone concordato e sarà attivato dal Municipio di residenza. Non potrà superare il 90% del canone di affitto il primo anno, e andrà a scalare nei tre anni successivi, prevedendo un graduale accompagnamento del nucleo famigliare verso l’autonomia abitativa.
“Stiamo ragionando sulla possibilità di introdurre anche una soglia minima, evitando che, come avviene in alcuni casi oggi, si eroghino importi troppo esigui per risultare inefficaci. Gli ultimi dettagli da definire, anche con la collaborazione della Ragioneria, riguardano la gestione della graduatoria, un’integrazione alla documentazione che il richiedente deve presentare periodicamente, e alcuni aspetti tecnici sulle modalità concrete di effettuazione del pagamento al locatore o, qualora questo risultasse farraginoso, al locatario”, ha concluso Vivarelli.