Il Comune sta mettendo in campo diverse iniziative per dare un aiuto concreto alle persone (soprattutto donne e bambini) che, fuggendo dalla guerra in Ucraina, arrivano nella Capitale. “Come Roma Capitale – dichiara a Radiocolonna.it, l’assessore alle politiche sociali e Salute, Barbara Funari – ci siamo attivati fin da subito per accogliere queste persone, ad esempio istituendo un numero, attivo h24 attivo sette giorni sette, per cercarci, per offrire aiuto e per chiedere ospitalità”
“Ad oggi – aggiunge – sono state accolte a Roma più di mille persone nelle strutture alberghiere in convenzione in collaborazione con la Regione Lazio. Mentre il Comune di Roma si è dotato anche di un albo delle famiglie accoglienti, perché accanto alla modalità tradizionale di accoglienza, che è sempre una prima risposa importante, abbiamo ricevuto anche tante ospitalità di famiglie che si sono messe a disposizione, aprendo le porte delle loro case per accogliere”.
Tema molto impegnativo per l’assessorato in questi mesi sono i fondi del PNRR, destinati a progetti di carattere sociale. “Come Roma Capitale – rileva Funari – abbiamo partecipato all’ammissione al finanziamento chiedendo 68 progetti per più di 50 milioni di eur. Sono progetti molto trasversali e riguardano le famiglie, la prevenzione, il disagio tra i bambini o l’assistenza agli anziani, finalizzati ad aumentare l’assistenza domiciliare e prevenire i ricoveri in ospedale. In particolare per le persone con disabilità abbiamo presentato quasi 9 progetti”.
Funari sottolinea poi che relativamente alla povertà estrema col PNRR viene proposto il modello di accoglienza ‘’housing first’’, che serve a spostare le persone dalla strada alla casa. ‘’Inoltre lavoreremo – afferma – anche per aggiungere risorse statali e fondi europei perché sappiamo che in questo post-pandemia, dal quale ancora non usciamo, vedremo nuove povertà crescere e quindi dobbiamo trovare anche noi gli strumenti per farvi fronte”.
“Fin dai primi giorni di lavoro – ricorda – ci siamo impegnati per creare un circuito di accoglienza per i senza dimora che non è legato alla stagione fredda o calda. C’è da affrontare piuttosto il tema della tanta ‘’solitudine’’ nella nostra città, che impegna i servizi municipali nei territori per cercare chi oggi non chiede aiuto. Utilizzando un camper itinerante che gira per la città ci siamo resi conto che le persone si avvicinano sia per chiedere aiuto sia per avere informazioni su come aiutare”.