Caro energia: Decine di bollette bruciate a sit-in a Roma, ‘ladri di Stato’

Davanti alla sede di Cassa Depositi e Prestiti. Federalberghi, subito misure o altri chiudono

Decine di persone si sono riunite a Roma in un sit-in davanti alla sede della Cassa Depositi e Prestiti, bruciando in un falo’ improvvisato le bollette della luce e del gas e intonando lo slogan: “ladri di Stato, restituite quello che avete rubato”. L’iniziativa, organizzata dai sindacati di base di Usb presenti con diverse bandiere, si e’ svolta anche in altre citta’, come hanno spiegato gli stessi manifestanti.

“Gli unici che non posso aumentare niente sono coloro che vivono di salario e di lavoro”, e’ stato gridato dai megafoni al sit-in. “Siamo in tutta Italia davanti alle maggiori aziende dell’energia e alle sedi dei loro maggiori azionisti, a partire da Cassa Depositi e Prestiti, che in questa crisi si stanno arricchendo come mai prima”, ha spiegato l’Usb.

Intanto anche gli albergatori fanno sentire la loro voce.

“Il caso degli alberghi del Salento non sara’ l’unico, nel prossimo mese ne vedremo tanti altri, la situazione per il nostro settore e’ drammatica e non possiamo permetterci di aspettare il 2024”. Lo dice il presidente di Federalberghi Bernabo’ Bocca, che sottolinea: “Serve un intervento subito, per il governo che si andra’ ad insediare, ma anche per quello ancora in carica: trovare una soluzione per il costo dell’approvvigionamento energetico deve essere una assoluta priorita’. Ci deve essere un intervento come per il Covid”.

Il costo delle bollette, fa notare Bocca, “e’ sei volte quello del 2019”. Per questo, spiega l’imprenditore, c’e’ la convinzione che altre chiusure siano purtroppo imminenti: “Finita l’alta stagione e finiti i mesi in cui i fatturati potevano coprire le spese, saranno in tanti a non farcela piu'”. Bocca fa l’esempio del suo gruppo, Sina Hotels: “Spendiamo 100 mila euro al mese per ogni albergo, in pratica ci bruciamo le entrate di quest’anno con gli extra costi energetici da luglio a fine anno”. Da qui la protesta e l’appello: “Non si puo’ chiedere alle aziende di lavorare in perdita e non si puo’ dire che bisogna avere pazienza, perche’ nel 2024 saremo autonomi, a quella data bisogna arrivarci e per un’azienda non e’ facile”. Serve un intervento politico, insiste Bocca, e serve un intervento europeo come e’ stato per la pandemia da Covid. “Altrimenti in Italia rischiamo di avere in piazza 1 milione di disoccupati perche’ le aziende costrette a chiudere saranno tante”. L’Italia, dice, “e’ l’anello debole della catena, i tedeschi hanno avuto il super investimento del governo, i francesi hanno il nucleare e noi rimaniamo con il cerino in mano, anche perche’ non possiamo sapere quando finira’ questa crisi. Non e’ possibile che sia cosi’: la politica intervenga e lo faccia subito”.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014