Roma: nuovi fondi per le case popolari, in arrivo 200 milioni

Nel suo intervento all'incontro "Sunia, 50 anni di lotte per la casa" il sindaco Roberto Gualtieri ha illustrato i piani dell'amministrazione: dalla regolamentazione degli airbnb al diritto alla residenza che, ha spiegato, "non incoraggia l'occupazione"

Il Campidoglio investe sull’edilizia residenziale pubblica con uno stanziamento di 220 milioni di euro che servirà per l’acquisto di nuovi immobili a partire dal 2022. A dirlo è il sindaco Roberto Gualtieri, intervenendo all’evento “Sunia, 50 anni di lotte per la casa”, organizzato all’auditorium Antonianum di Roma, in occasione del 50esimo anniversario dalla fondazione dell’organizzazione sindacale.

A Roma – ha detto il sindaco – “vogliamo aumentare lo stock di edilizia residenziale pubblica, ma non vogliamo quartieri dormitorio. Abbiamo iniziato realizzando uno sportello per la casa più decoroso e adeguato, che possa dare risposta a cittadini. Abbiamo accelerato l’assegnazione degli alloggi: nel 2021 la media era 6 al mese, 35 in un anno, oggi gli stessi uffici, più motivati, ne affidano una media di 40. Abbiamo messo mano – ha proseguito – al vergognoso contributo all’affitto. E soprattutto abbiamo deciso uno stanziamento straordinario di 220 milioni, già nel 2022, per l’acquisto di nuovi immobili per l’edilizia residenziale pubblica. Servono più alloggi – ha concluso – e quindi li dobbiamo acquistare, e proprio nelle prossime settimane arriveremo ad acquisire primo stock di immobili acquisiti con queste risorse”.

Regolamentare airbnb

Mentre sul tema dell’emergenza abitativa, per il sindaco è necessario “uno sviluppo più equilibrato dei quartieri, senza consumo di suolo ma all’insegna della rigenerazione urbana” e questo grande tema “attiene anche alla regolamentazione di altri aspetti, come gli airbnb“.

Per Gualtieri serve “uno sviluppo più equilibrato dei quartieri, senza consumo di suolo ma all’insegna della rigenerazione urbana, che deve significare anche più housing sociale e maggiore capacità del meccanismo degli affitti di garantire alloggi accessibili ai romani – ha spiegato -. Questo è un grande tema che attiene anche alla regolamentazione di altri aspetti, penso agli airbnb: rischiamo di avere uno spopolamento della città consolidata del centro. Quindi – ha aggiunto – bisogna creare meccanismi che incentivino, a fianco di quelli dell’Erp, affitti a prezzi accessibili. È un’idea della città dove non devono esserci zone di serie A e serie B ma tutti i quartieri devono essere dignitosi e vivaci nel loro”.

“Diritto alla residenza non significa incoraggiare occupazioni”

Infine, sul tema dell’emergenza abitativa a Roma, ha ricordato cha la volontà della sua amministrazione è quella di “regolare e usufruire delle deroghe all’articolo 5 che il decreto Lupi prevede” ma “garantire il diritto alla residenza non significherà affatto incoraggiare le occupazioni, ma riconoscere diritti”.

“C’è una nostra scelta di civiltà di regolare e usufruire delle deroghe all’articolo 5 che il decreto Lupi prevede, e di cui abbiamo deciso di avvalerci perché è sbagliato privare persone fragili che hanno bisogno di un edificio della possibilità di iscriversi alla graduatoria per ottenere una casa popolare – ha spiegato -. E perché crediamo che garantire il diritto alla residenza non significherà affatto incoraggiare le occupazioni ma riconoscere diritti e conoscere meglio le situazioni di precarietà abitativa per proseguire con maggiore determinazione il nostro percorso per la legalità. La possibilità di assicurare a chi ha diritto alloggi legali dell’edilizia residenziale pubblica – ha concluso – metterà fine a tante situazioni di illegalità che prosperano nell’assenza di adeguate politiche pubbliche che saranno una priorità per noi”.

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