Casa: «Agenzia per l’abitare», il Campidoglio punta al 2025

Approvato atto di giunta per aprirla entro due anni. Chiesto uno studio per istituire l'organismo. Avrà fondi ad hoc e interverrà sull'housing sociale. Garantirà per gli inquilini su affitti e mutui.

Nel Piano casa del Campidoglio la nascita dell’«Agenzia sociale per l’abitare» è prevista entro il 2025 e in questi giorni la giunta ha mosso il primo passo concreto per la sua istituzione. Lo scrive ‘’Il Tempo’’ rilevando che in una memoria approvata giovedì, su proposta dell’assessore al Patrimonio Tobia Zevi, si fanno infatti più definite le caratteristiche di un organismo che, per come viene descritto, è un inedito nella Capitale.

Basta scorrere i poteri attribuiti e gli strumenti di cui potrà servirsi, tra cui un fondo apposito alimentato da risorse pubbliche, per capire che l’Agenzia sarà tutt’altro che una scatola vuota. Diventerà infatti «il punto di riferimento per gli inquilini e i proprietari» e tra le sue funzioni ci sarà quella di «garantire il proprietario contro la morosità», erogando contributi a chi non riesce più a pagare l’affitto o il mutuo e facendo da intermediario per evitare gli sfratti.

Non saranno infatti gli indigenti assoluti l’utenza di riferimento dell’Agenzia per l’abitare, bensì quella fascia intermedia che non ha i requisiti per ottenere una casa popolare, ma neanche i mezzi per sostenere un affitto sul libero mercato.

Ma nell’atto della giunta, che incarica il dipartimento di avviare uno studio propedeutico all’istituzione dell’Agenzia, sono diversi i punti ancora poco chiari. In primis, il budget; non è chiaro quanti soldi serviranno a garantirne il funzionamento. D’altro canto [a giunta prevede voci di Bilancio specifiche, fondi europei e l’istituzione di un fondo di garanzia «trattenendo una quota da ogni transazione di locazione eseguita con il suo supporto», nonché quote provenienti dalla locazione di immobili dei piani di zona e a canone calmierato.

Sta qui un altro fondamentale potere che la giunta è pronta a conferire all’Agenzia: decidere chi ha diritto a un alloggio di housing sociale, ovvero a canone più basso rispetto a quelli di mercato. Insieme ad assessorato e dipartimenti, infatti, potrà «predisporre lo schema di bando per la definizione dell’elenco dei potenziali utilizzatori» nonché «fornire indicazioni sulle specifiche fasce e categorie di persone da soddisfare in via prioritaria».

Vien da chiedersi – si domanda ‘’Il Tempo ‘’ – quindi chi e come gestirà l’Agenzia, visto che la giunta ancora non specifica chi ne farà parte. Diverse le ipotesi in campo che si basano sull’esperienza di altre città; dalla gestione in house alla selezione di enti del terzo settore (che nella Capitale molto spesso significa Movimenti) tramite bandi pubblici. «L’aspetto organizzativo, come quello delle risorse, è evanescente. Eppure è una questione centrale», commenta a ‘’Il Tempo’’ – Massimo Pasquini, della segreteria di Unione Inquilini Roma, che pone l’attenzione anche sul rischio di sovrapporre le competenze. «L’assessorato non pensi di escludere i sindacati degli inquilini dal percorso di stipula dei contratti. Chiediamo che al più presto siano avviati i tavoli di confronto per definire la delibera istitutiva che, lo ricordiamo, dovrà passare prima in commissione e poi in Assemblea capitolina».

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