A Roma, secondo i Movimenti per il diritto all’abitare, ci sono 200 mila appartamenti vuoti che potrebbero essere acquisiti dal patrimonio pubblico e destinati alle famiglie in emergenza abitativa. Per assegnarli, però, è necessario sviluppare in tempi brevi un piano casa. Questa è la richiesta avanzata dai gruppi che oggi protesteranno in piazza Santissimi Apostoli a Roma contro lo sgombero, ritenuto imminente, dell’immobile di viale delle Province.
“Le politiche abitative e i soldi del Pnrr non stanno andando nella direzione di un rilancio dell’edilizia popolare, quando invece servirebbero risorse importanti orientate alle abitazioni”, ha affermato Paolo Di Vetta, leader del Movimento per il diritto all’abitare. “Ci sono – ha aggiunto Di Vetta – 200 mila appartamenti vuoti che potrebbero essere dismessi e andare a favore del patrimonio pubblico. L’Inps, ad esempio, potrebbe mettere a disposizione diversi immobili a prezzo calmierato, ma c’è lentezza, da parte dell’amministrazione, nell’acquisirli”. Secondo Di Vetta, dopo due anni di pandemia e con i rincari determinati dalla guerra, “tante persone rischiano di finire in mezzo alla strada per via delle difficoltà economiche”. Tra l’altro, non aiutano “i costi degli affitti, il difficile accesso ai mutui e l’aumento del lavoro precario, con ripercussioni soprattutto sulle persone tra i 30 e i 40 anni, che hanno difficoltà a costruirsi una vita propria”.
Nei prossimi mesi il caro energia potrebbe aggravare ulteriormente le condizioni delle fasce più deboli e del ceto medio: “Molti parlano di autunno caldo, di tensioni sociali, ma per molti sarà un inverno freddo se non si troverà una soluzione”, ha sottolineato Di Vetta. Il Movimento per il diritto dell’abitare chiede una maggiore sinergia tra l’amministrazione regionale e quella comunale.
“Da un lato, la Regione Lazio dovrebbe fornire un sostegno normativo ed economico” e “il Campidoglio deve realizzare un piano casa quinquennale. Il piano casa doveva vedere la luce entro il 30 giugno. Ci sono stati diversi incontri ma l’assessore Zevi non ha ancora prodotto nulla”, ha concluso.