Caso Catalent, i sindacati chiedono un tavolo con i ministeri “per accelerare iter burocratico”

Dopo tre anni di tentativi per ottenere le necessarie licenze da parte del ministero della Transizione Ecologica, infatti, l'azienda ha deciso di riporre nel cassetto il progetto di realizzare otto bioreattori ad Anagni, destinati alla produzione di principi attivi dei vaccini, e di spostare l'investimento nel Regno Unito, in particolare nell'Oxfordshire dove i dollari investiti saranno 160 milioni, 60 in più rispetto all'Italia

photo credit: Catalent

Dopo l’addio della multinazionale farmaceutica Catalent al progetto nello stabilimento di Anagni, i sindacati chiedono un tavolo interistituzionale. Dopo tre anni di tentativi per ottenere le necessarie licenze da parte del ministero della Transizione Ecologica, infatti, l’azienda ha deciso di riporre nel cassetto il progetto di realizzare otto bioreattori ad Anagni, destinati alla produzione di principi attivi dei vaccini, e di spostare l’investimento nel Regno Unito, in particolare nell’Oxfordshire dove i dollari investiti saranno 160 milioni, 60 in più rispetto all’Italia.

Ieri le sigle sindacali interessate  (Filctem Cgil Roma e Lazio, Femca Cisl Lazio, UilTec Provinciale) hanno preso parte a un incontro alla Regione Lazio con con l’assessore alle Politiche abitative, Urbanistica, Ciclo dei Rifiuti e impianti di trattamento, smaltimento e recupero, Massimiliano Valeriani, con il consigliere regionale Mauro Buschini, il commissario straordinario per la bonifica della valle del sacco, Lino Bonsignore e il capo di gabinetto del presidente della Regione Lazio, Andrea Napoletano.

Durante l’incontro i sindacati hanno chiesto una governance partecipata, “in quanto ci troviamo di fronte a un problema del tutto inedito, ossia Catalent non farà più un investimento di 100 milioni di euro nella Regione Lazio che avrebbero portato innovazione e ricerca e oltre cento posti di lavoro con professionalità medio-alte. Alla luce di questa situazione ci dovremo misurare con il Pnrr e con il rischio di un effetto domino di mancati investimenti per lo sviluppo della Regione. Tutte cose che rischiano di palesarsi e di far perdere soldi e aziende se non corriamo ai ripari”, continua la nota.

I sindacati hanno quindi chiesto un tavolo interistituzionale con il ministero dello Sviluppo economico e con quello della Transizione Ecologica. “Questo tavolo – hanno spiegato – dovrebbe servire innanzitutto per capire se c’è la possibilità di recuperare le autorizzazioni fino ad oggi negate ed evitare che si ripetano fatti del genere. In altre parole ci auguriamo di riallacciare un rapporto con Catalent, capire se c’è la possibilità di recuperare in qualche modo quelle autorizzazioni e snellire la parte burocratica per permettere a tutte quelle aziende che oggi sono in attesa di accelerare gli iter burocratici”, concludono i sindacati.

 

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