Caso Salis: incontro Orban-Meloni, “tutti i diritti sono garantiti”

Ma il memoriale dell'insegnante in prigione a Budapest, raccontano un versione opposta: cimici nel letto, scarafaggi nei corridoi e vitto scarso. Oggi a Bruxelles il leader cercano accordo su finanziamenti destinati all'Ucraina, ai quali il premier ungherese si oppone

Trattative nella notte all’Hotel Amigo di Bruxelles alla vigilia del difficile Consiglio europeo straordinario di domani. La premier Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban ieri hanno avuto un faccia a faccia durato circa un’ora. Terminato il bilaterale con l’inquilina di Palazzo Chigi, il capo del governo di Budapest ha poi incontrato il presidente francese Emmanuel Macron. L’obiettivo dei leader europei è ammorbidire la posizione di Orban sul pacchetto di aiuti all’Ucraina: misura sulla quale l’Ungheria aveva posto il veto in occasione del Consiglio di dicembre.

“Ho fornito a Meloni tutti i dettagli del caso Ilaria Salis… – ha detto Orban ai cronisti – Ho chiarito che nel sistema ungherese la magistratura non dipende dal governo ma dal Parlamento. Il sistema giudiziario è totalmente indipendente dal governo. L’unica cosa che sono legittimato a fare è fornire i dettagli del suo trattamento in prigione ed esercitare un’influenza affinché abbia un equo trattamento”.

“Tutti i diritti sono garantiti”, ha assicurato Orban a proposito delle condizioni della detenuta italiana: “Ha potuto fare delle telefonate e non è stata isolata dal mondo”.

Una versione opposta al memoriale dal carcere scritto da Salis nell’ottobre scorso, dopo 8 mesi di carcere – riportata in esclusiva del Tg di La7 –  dove l’insegnante racconta di una cella completamente chiusa, cimici nel letto, scarafaggi nei corridoi e vitto scarso.

Ue: leader a Bruxelles, resta ostacolo Orban

Il Consiglio europeo è riunito oggi a Bruxelles in una sessione straordinaria dedicata al Quadro finanziario pluriennale (Qfp), il bilancio settennale dell’Ue. Dopo la mancata intesa durante il vertice europeo dello scorso dicembre, i leader dei 27 Paesi membri tornano nella capitale belga per cercare di trovare un’intesa sul Qfp, un obiettivo che al momento vede un unico, solo, grande ostacolo: il premier ungherese Viktor Orban.

Nella sessione di lavori dello scorso dicembre, Orban ha bloccato l’approvazione del Qfp in quanto contrario all’inserimento fra le voci di bilancio di uno stanziamento di 50 miliardi di aiuti destinati all’Ucraina (33 miliardi sotto forma di prestiti e 17 in sussidi). Uno stallo che provoca irritazione e frustrazione tra gli altri partner Ue.

Intanto il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, con a foto su X – in cui si vedono riuniti a colloquio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Charles Michel, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e il premier ungherese Viktor Orban – annuncia l’inizio del conto alla rovescia prima del vertice europeo.

 

Presente anche Therese Blanchet, segretaria generale del Consiglio. “Conto alla rovescia finale per il vertice europeo. Consultazioni in corso”, si legge nel messaggio di Michel, che di fatto annuncia come il colloquio si stia svolgendo prima dell’avvio dei lavori del Consiglio europeo straordinario che si tiene oggi a Bruxelles.

 

 

 

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014