Chiude il Fiamma, addio alla storica sala romana

Un altro cinema nella Capitale cessa le attività. Intanto riaprono EurCine e il King

L'interno del Cinema Fiamma © Circuito Cinema

Il cinema Fiamma chiude, la storica sala che ospitò l’anteprima de La Dolce Vita ha chiuso i battenti. La notizia era nell’aria, la programmazione della sala, una del gruppo di Circuito Cinema, era scomparsa dalle programmazioni settimanali, ma la conferma è arrivata solo oggi.

Il Fiamma è uno dei cinema simbolo della Capitale, la sala di via Bissolati, a qualche passo dalla terrazza della Martini immortalata da Paolo Sorrentino in La grande bellezza, Circuito Cinema ha deciso di abbandonare la gestione della sala.

Mentre i poster delle prossime uscite campeggiano sulla centrale via romana, il Fiamma è da tempo scomparso nella home page di Circuito Cinema. Il Fiamma, per chi ama il cinema e per chi è appassionato della settima arte, è stato il primo multisala della Capitale con quattro sale e ha ospitato il 4 febbraio del 1960 ospitò la prima de La Dolce Vita.

Dopo anni in cui hanno convissuto Fiamma e Fiammetta, il cinema aveva riaperto ed era diventato una delle sale che proiettava i film in lingua originale e la sala che ha ospitato le ultime edizioni del festival del cinema francese, il Rendez-Vous. Il Fiamma può salvarsi solo se si faranno avanti nuovi esercenti.

Per l’ennesima sala di cinema che chiude a Roma, ci sono almeno delle buone notizie. Come riporta il quotidiano La Repubblica, è stata terminata la ristrutturazione di Eurcine, un’altra sala di Circuito cinema. EurCine riapre i battenti con tre sale rinnovate, due da 223 posti e una da 60. Fa sempre parte del gruppo di Circuito Cinema, l’altra sala che ha appena riaperto a Roma: il King nel quartiere Trieste.

Circuito Cinema è un gruppo di sale di cinema d’essai amministrato da Andrea Occhipinti, il patron di Lucky Red, come ha detto a Repubblica, il segreto per mantenere vive le sale di cinema oggi è “renderle sempre più confortevoli e tecnologicamente avanzate”. Grazie all’offerta anche variegata e a una serie di servizi “collaterali” come “ristorazione, parcheggi”. Quest’esperimento è stato messo in atto in un’altra vecchia sala romana: il Giulio Cesare, passato da quattro a sette schermi.

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