Chiude la storica trattoria romana “Qui nun se more mai” – VIDEO e FOTOGALLERY

Vi hanno mangiato grandi delle spettacolo e della cultura. Dopo 40 anni, i proprietari dello stabile non hanno rinnovato il contratto

La trattoria romana Qui nun se more mai
La trattoria romana Qui nun se more mai

 

Se ne va un pezzo di storia dell’Appia Antica, e di tutta Roma probabilmente. Da ieri sera la storica trattoria  romana “Qui nun se more mai”, sulla Regina Viarum, poco prima di Capo di Bove ha serrato i battenti. Oggi i gestori del locale consegneranno le chiavi dello stabile, i proprietari hanno deciso di non rinnovare il contratto.

Quaranta anni di storia sull’Appia Antica 

Le grandi botti che incorniciano l’entrata saranno portate via e le pareti – adornate di foto con personaggi famosi torneranno vuote. “Qui si fanno solo piatti romani: amatriciana, fettuccine, gnocchi fatti in casa, e ravioli al pomodoro. Quando vado in campagna raccolgo la cicoria e la porto qui, la cuciniamo insieme a mio marito”, racconta Alba, che gestisce la locanda insieme ad Alessandro ed e’ la cuoca del ristorante. “I proprietari hanno deciso di vendere lo stabile, non ci hanno rinnovato il contratto e domani dobbiamo riconsegnare le chiavi dopo 40 anni”, prosegue.

 

Due sonetti scritti da Malaparte in onore della trattoria 

Alla storica trattoria  hanno dedicato sonetti importanti scrittori, altri artisti l’hanno resa teatro di leggende popolari romane. “Curzio Malaparte le ha dedicato due sonetti e Christian De Sica viene sempre, gli piacciono le fettuccine fatte in casa”, racconta Erminio, il figlio di Alessandro e Alba che oggi gestisce il locale insieme ai genitori e una decina di dipendenti. “Una volta qui c’era la posta dei cavalli che arrivavano a Roma, con cibo e bevande e si fermavano qua a pagare il dazio, stiamo parlando del 1800”, prosegue. Aveva 10 anni quando mamma e papa’ hanno acquistato la locanda, oggi ne ha 52. “Vivo qui dentro da quando ero piccolo e ora vendono tutto lo stabile. Ho sempre pagato tutto, ma m’hanno voluto cacciare via, non so nemmeno il motivo”, dice.

La solidarietà del Comune di Roma

Prima del 1983 un’altra famiglia gestiva la locanda, almeno dal 1924. “Ci vengono da generazioni: prima i padri con i figli, e oggi i figli vengono con i loro figli”, conclude Erminio mentre prepara i tavoli per l’ultima cena. In questi giorni il cantautore Vinicio Capossela ha tenuto un concerto per cercare di attirare l’attenzione ed evitare, sul fil di lana, la chiusura. L’assessora al Commercio di Roma, Monica Lucarelli, pure e’ andata a cena da Qui nun se more mai, e poi sui social ha scritto un toccante messaggio di vicinanza: “Sposati da 58 anni, mano nella mano lavorando fianco a fianco in questa splendida trattoria romana. Esperienza, passione, amore per il proprio lavoro, fantastici ravioli fatti con queste mani”, ha scritto Lucarelli

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