Commercio, nuovo regolamento: stop a minimarket e negozi suk

Presentato oggi in conferenza stampa dalla sindaca Virginia Raggi: “Tutelare il cuore di Roma, i residenti, gli esercenti e le attività di pregio”

Una tutela speciale per il cuore di Roma. Questo lo scopo del Regolamento per l’esercizio delle attività commerciali e artigianali nel territorio della Città Storica, operativo da due settimane. Il testo è stato presentato oggi ai Mercati di Traiano dalla Sindaca di Roma Virginia Raggi, dall’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro Adriano Meloni e dal Presidente della Commissione Commercio Andrea Coia. Redatto dalla Giunta con il coinvolgimento attivo dei Municipi, successivamente esaminato e completato dall’Assemblea capitolina, il provvedimento pone un freno alle attività che in questi anni hanno causato disagi ai residenti oltre che agli esercenti di zona. “A seconda delle differenti peculiarità dell’area, il nuovo Regolamento stabilisce norme via via più restrittive per le aperture di attività alimentari e per la tipologia degli esercizi commerciali autorizzati, dettando criteri precisi sulla qualità dei prodotti commercializzati. In particolare, stop a minimarket, negozi-suk e merce di cattivo gusto, a tutela di attività storiche e decoro cittadino”. Lo rende noto il Campidoglio.

“Tutelare il cuore di Roma, i residenti, gli esercenti e le attività di pregio. Abbiamo adottato un nuovo Regolamento per il commercio nella Città Storica, un’area di pregio che deve tornare a rappresentare l’unicità della Capitale. Vogliamo lanciare, con questo provvedimento, un messaggio chiaro: parole come decoro, legalità possono, anzi devono convivere con lo sviluppo delle imprese. Abbiamo redatto questo testo analizzando con cura tessuti urbanistici e settori merceologici, con una certezza: vigileremo affinché le regole siano rispettate da tutti”, dichiara la Sindaca di Roma Virginia Raggi.

“Il percorso di condivisione intrapreso con i Municipi e l’attento studio del territorio hanno dato buoni frutti. Il Regolamento codifica precisi criteri di qualità per punti vendita al dettaglio e laboratori artigianali di prodotti alimentari, a tutto vantaggio delle eccellenze locali che contribuiscono al lustro del brand Roma nel mondo”, afferma l’assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale Adriano Meloni.

“Un ottimo esempio di sinergia tra Commissione e Assessorato per la tutela delle attività commerciali di pregio e per porre un freno alla diffusione di quelle di scarsa qualità, nell’interesse di tutti i cittadini. Un segnale forte per il rispetto del decoro della città, che ospita un patrimonio culturale, artistico e storico unico al mondo”, conclude il Presidente della Commissione Commercio Andrea Coia.
“Nel Sito Unesco è vietata l’apertura di nuove attività diverse da quelle tutelate – spiega la nota – E’ prevista una revisione biennale degli indici di saturazione per la verifica di eventuali mutamenti e la conseguente eliminazione dei divieti di apertura delle attività del settore alimentare. E ancora: divieto di apertura permanente – sia nel sito Unesco che nell’ambito intermedio – per friggitorie, carrozzerie e autofficine, sexy shop, autolavaggi, hard e soft discount, sale con videogiochi e biliardi, lavanderie e centri massaggi, compro-Oro, attività di commercio all’ingrosso con o senza deposito merci e magazzini. Quanto alla Città Storica, per la prima volta si regolamenta il consumo sul posto di alimenti e bevande, secondo leggi nazionali di settore. Il tutto, allo scopo di impedire che queste attività si trasformino in esercizi di somministrazione di alimenti e bevande ‘di fatto’. Gli esercizi di vendita e artigianali del comparto alimentare non potranno destinare uno spazio interno per il consumo sul posto superiore al 25% della superficie totale, dovranno utilizzare arredi minimali, non potranno prevedere servizio al tavolo. Tra le attività ad alto valore storico o artigianale tutelate, i laboratori artigiani, le erboristerie, le librerie, le cartolibrerie, l’antiquariato, le gallerie d’arte, le gioiellerie, le profumerie, i negozi di arredamento e design, gli atelier e le boutique di alta moda, i prodotti del commercio equo e solidale, ecologici e biologici, le ciclofficine, le parafarmacie, la vendita di tessuti, filati e ferramenta”.

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