Confcommercio Roma: Chevallard, deve riprendere capacità di proposta

Per il nuovo commissario il mondo che Confcommercio rappresenta: dai negozi , al turismo, ai servizi è una risorsa non abbastanza valorizzata

 

‘’Confcommercio deve riprendere ad avere capacità di ascolto, di proposta, di servizi per sostenere i suoi iscritti e di dialogo con tutti i livelli della pubblica amministrazione’’.

Alla sua prima uscita sui media, intervistato dal Corriere della Sera, Pier Andrea Chevallard, da due mesi commissario di Confcommercio Roma, mostra determinazione e orgoglio per il compito che lo attende. ‘’ Quello che fa vivere Roma – sottolinea – non è la politica, ma le 350-400 mila imprese che generano occupazione, sono le imprese dei servizi, turistiche, commerciali, i pubblici esercizi, gli agenti immobiliari, che danno vita a Roma’’.

Una lunga carriera nel settore, nonché uomo di fiducia del Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, Chevallard è convinto che il mondo che Confcommercio rappresenta sia una grande risorsa per la Capitale non sufficientemente valorizzata. ‘’E se non si impegnano gli imprenditori del territorio – si domanda – chi lo dovrebbe fare?’’

Purtroppo – sostiene il neo commissario – troppo spesso sono considerati dalle istituzioni un vincolo e non un’opportunità. ‘’Un dialogo continuo con gli operatori – rileva – potrebbe consentire soluzioni di reciproca convenienza… e come la Confcommercio in questo momento deve supportare gli operatori nel cambiamento, lo stesso deve fare il pubblico’’.

Secondo Chevallard a fronte di criticità, dovute alla concorrenza della grande distribuzione e all’abusivismo, c’è una fase positiva nel mondo dei servizi che a Roma continuano a crescere, da quelli tecnologici a quelli alla persona, ma occorre trovare degli strumenti che consentano un maggiore sviluppo.

Infine riguardo al turismo Chevallard evidenzia molte mancanze, soprattutto in quello di livello alto, che è anche il più ambito. ‘’L’offerta di alberghi di lusso – avverte– è inadeguata rispetto alla domanda. E i tempi di ampliamento di questa offerta non sono compatibili con l’evoluzione dei flussi turistici. Inoltre bisogna costruire politiche di marketing per le vie dello shopping, e servizi adeguati come i trasporti’’.

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