“Il tessuto economico della Capitale ha subito una definitiva terziarizzazione, come indicano i dati in cui su 1.600.000 occupati nel settore privato, 1,2 milioni operano presso le imprese del terziario, che quindi occupa il 75 per cento delle forze di lavoro (il 25 per cento è occupato dalle imprese manifatturiere e delle costruzioni)”. Lo comunica in una nota Confcommercio Roma.
“Purtroppo, la crisi economica provocata dal Covid per il terziario si tradurrà in una perdita di quasi 18.000 imprese entro il 2021, con una contrazione di sette punti base dell’indicatore. Quasi 2.300 imprese del terziario hanno già chiuso nei primi tre mesi del 2021. La stima del numero degli operatori dei comparti dei comparti del turismo, del commercio e dei sevizi alla fine dell’anno sarà quindi pari a poco più di 275.000 imprese. A fine 2020 il numero degli occupati presso le imprese del commercio, del turismo e dei servizi a Roma è risultato pari a 1.239.000 unità. Rispetto al 2019 le imprese del terziario hanno perso 49.000 addetti. Nel 2020, rispetto al 2019 le imprese del terziario di Roma hanno perso circa 12 miliardi di euro di ricavi. Su 12 miliardi di ricavi persi: le imprese del commercio hanno perso circa 6 miliardi, quelle del turismo circa 2,5 miliardi e le imprese dei servizi 3,5 miliardi di euro. (Fonte format research)”.
“Questi dati preoccupanti – spiega Romolo Guasco, direttore di Confcommercio Roma, – impongono una riflessione a la messa in campo di rapide contromisure da parte delle nostre Istituzioni. E’ evidente come per la Capitale d’Italia il terziario rappresenti il cuore dell’economia cittadina e non intervenire tempestivamente vorrebbe dire lasciare in agonia Roma. Auspichiamo quindi che proprio le tematiche della crisi e le relative proposte serie per la ripartenza vengano messe come priorita’ dai candidati della prossima campagna elettorale – aggiunge -. E’ infatti evidente che in questo momento servono misure strutturali e non semplici palliativi: non basta mettere una fioriera in centro per poter parlare di rinascita. Servono misure economiche di sostegno per ripartire ma soprattutto e’ necessario che gli operatori del commercio, del turismo e dei servizi vengano messi in condizione di lavorare liberi anche dai quei lacciuoli burocratici ancora piu’ insopportabili in questo periodo di crisi. E’ inoltre quanto mai opportuno – conclude Guasco – che si concluda finalmente l’iter per la Riforma di Roma Capitale per il quale chiediamo a tutto il Parlamento un segnale di accelerazione”.