Confersercenti: necessaria nuova strategia immobiliare. A Roma e non solo

Per Fabio D'Onofrio (Anama) la crisi politica rischia di smorzare una ripresa ancora fragile. Per questo rilancia l'dea della cedolare secca anche per l'affitto di locali commerciali e uffici

Il mercato immobiliare sta dando segnali positivi con un inedito dinamismo nelle compravendite. Certo non si può parlare di una vera riscoperta del mattone dal momento che, come rileva uno studio Tecnocasa-Confesercenti, si registra ancora una tendenza al calo di valore. Persino in città come Roma dove pure il mercato attira investitori internazionali di mezzo mondo soprattutto nel centro storico. Per questo, secondo l’Associazione Nazionale Agenti e Mediatori d’Affari (Anama) di Confesercenti è
auspicabile una nuova strategia nel mattone che, a medio termine, può trasformarsi in un volano per l’economia nazionale.

Per questa ragione, Fabio D’Onofrio, direttore dell’Anama di Confesercenti, rilancia l’idea della cedolare secca per gli immobili destinati a commercio ed uffici. Per il manager, infatti, una tassazione meno onerosa su questo segmento potrebbe dare nuova vitalità al mercato portando in dote anche l’emersione di sacche di nero. In più, consentirebbe di avere una visione chiara e trasparente dello stato dell’arte nel comparto immobiliare su cui si potrebbe poi incidere con politiche ad hoc.

“Quello che manca oggi e che a lungo è mancato è una vera strategia per il settore immobiliare chiamato intanto ad affrontare nuove sfide – spiega D’Onofrio – Sono infatti necessari investimenti per ristrutturazione, interventi antisismici e di sicurezza. Per questo sarebbe auspicabile un ampio progetto nazionale finalizzato a ridare vivacità al mattone”.

Finora, nel confuso contesto politico, tutti hanno fatto la loro parte: gli investitori non hanno abbandonato il settore e anche le banche hanno ampiamente finanziato gli acquisti. Tuttavia, a questo punto, c’è il rischio che una crisi politica prolungata, con conseguenze sullo spread, possa ridimensionare l’offerta di credito con un impatto diretto sia sui consumi che sulle compravendite nel mattone.

Senza contare poi che Bruxelles, l’Ocse e persino il Fondo Monetario internazionale hanno chiesto e continuano a chiedere insistentemente all’Italia di spremere ancora i proprietari di immobili con una nuove tasse recessive e anticicliche sul mattone.

“Se vogliamo che il settore riparta e faccia da volano all’economia bisogna smettere di pensare al mattone come un bancomat – riprende il dirigente – Tanto più che non si tratta di un bene voluttuario. Spesso gli italiani si indebitano anche 20-25 anni pur di mettere su casa. Non si può pensare che quell’immobile poi diventi uno strumento da cui lo Stato tragga nuove risorse” per pagare debiti, interessi e finanziare la spesa pubblica. Anche perché “l’impressione è che la crisi sia tutt’altro che alle spalle” aggiunge D’Onofrio.

Lo testimoniano anche alcune saracinesche abbassate in negozi in pieno centro, come via Sistina, nel cuore di Roma, da cui, visti i prezzi, i locatari si tengono lontani. “Va detto che ogni strada e piazza ha una storia a sé perché una zona pedonalizzata ha più valore magari di una su cui c’è una strada trafficata – prosegue – E questo è vero in tutte le città, soprattutto quelle a naturale vocazione turistica, di tutta Italia. Resta il fatto che tuteliamo poco il mattone che è invece è una grande risorsa”.

Basti pensare al fatto che l’immobiliare è legato a doppio filo anche con l’offerta turistica. Senza contare che è un tassello fondamentale dell’immagine del Paese all’estero. “Il clima di incertezza politica oggi certo non aiuta né il mattone né il terziario. Ma speriamo che in futuro le cose possano cambiare in meglio con un governo che riesca a scongiurare innanzitutto l’aumento dell’Iva che finirebbe per ammazzare quei timidi segnali di risveglio economico che sta dando l’economia nazionale” conclude auspicandosi che il futuro esecutivo possa trovare il tempo per valorizzare un patrimonio immobiliare su cui gli italiani hanno puntato decisamente molto.

© StudioColosseo s.r.l. - studiocolosseo@pec.it
Il Sito è iscritto nel Registro della Stampa del Tribunale di Roma n.10/2014 del 13/02/2014